Lazio, Ruben Sosa: "Gazza un pazzo. Riedle saltava due metri, eravamo una grande coppia"
Mancano appena tre giorni al big match di San Siro tra Inter e Lazio. Una sfida mai banale e che, negli anni, ha visto tanti calciatori protagonisti con entrambe le maglie. Tra loro c'è anche Ruben Sosa che ha parlato della sfida e non solo ai microfoni di Radiosei.
"Sono grato ancora oggi ai tifosi della Lazio, sono diventato il loro idolo. Non mancavano mai una festa con loro, ora un dovere nostro stare con loro. Prima di andare all’Inter avrei voluto rinnovare ma mi dissero di no. Già avevano nelle mani un altro come Signori. La mia non era una grande Lazio, ma fu l’inizio di una Lazio più forte. Il mio cuore dice che la mia squadra è stata la Lazio, anche se i nerazzurri sono stati i più forti con cui ho giocato, vincendo anche una Coppa Uefa".
"Più forte la tua Lazio o quella di oggi? La mia, c’ero io, quel pazzo di Di Canio, Dezotti ed Amarildo, poi Riedle. Una bestia, un’animale che saltava due metri, eravamo una grande coppia".
"Lo stadio più bello in cui ho giocato è stato il Flaminio. Era piccolino, ma la gente stava vicino e si sentiva. Spero che la Lazio possa tornare a giocare lì. Qualche anno fa sono tornato a Roma ed ho visto le condizioni in cui è ora. Mi ha reso triste vederlo così abbandonato".
"Gazza? Era un pazzo, ricordo quando il mister Zoff gli chiese di scendere subito dalla stanza. Lui l’ha fatto, ma nudo. Grande matto giocatore”.
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