AURONZO GIORNO 5 - Rozzi e Cataldi, due ex Primavera a caccia di conferme - FOTO

Pubblicato ieri alle 10:30
16.07.2014 06:00 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
AURONZO GIORNO 5 - Rozzi e Cataldi, due ex Primavera a caccia di conferme - FOTO

Condividono la città natale, Roma, e ovviamente la squadra del cuore, la Lazio. Le strade di Antonio Rozzi e Danilo Cataldi proseguono insieme. Classe 94’, Campioni d’Italia con la Primavera di Alberto Bollini nella stagione 2012/2013. Uno scudetto sulla maglia è valso come un biglietto aereo per andare a fare esperienza altrove. “Ciao Lazio, ci rivediamo presto”. Ora sono di nuovo con la maglia biancoceleste. A braccetto entrano in campo, con la speranza finalmente di afferrare quel sogno cullato fin da bambini: entrare nella storia della prima squadra della Capitale.

ROZZI, IL MERENGUE TORNATO ALLA BASE - "E' bello essere qui, per me è la terza volta. Il gruppo è nuovo, ma stiamo lavorando bene e dobbiamo continuare in questo modo”. Si presenta così l’attaccante dopo tre giorni di ritiro ad Auronzo. Faccia più matura, sguardo più attento. In casa Lazio si parla tanto di occasioni da cogliere al volo. Tra quelli che ne sono a caccia c’è anche lui. Un anno lontano da casa. Il Real Madrid Castilla non ha portato i frutti sperati. Pioli gli affida l’attacco: Klose si gode la Coppa del Mondo, Djordjevic di fatto è l’altra punta di ruolo. La gente lo applaude, chiede autografi, vuole la foto: la lazialità si legge nei suoi occhi. "Antonio il numero 9 ti aspetta”. D’altronde il messaggio della Nord a settembre era stato chiaro. Certo, la maglia da bomber ha trovato un altro proprietario, proveniente da Nantes. Verrà valutato attentamente. Agli occhi di Pioli tutti sono ripartiti da zero; senza gerarchie ognuno ha qualcosa da dire con il nuovo allenatore. Anche perché è un giocatore che ha mercato. Magari un’altra esperienza in prestito lo potrebbe finalmente lanciare tra gli intoccabili della Lazio. “A Madrid sono cresciuto, ora voglio dare il massimo con questa maglia”. La promessa è stata chiara. Il futuro di Antonio Rozzi è nelle mani di Antonio Rozzi.

CATALDI, DALLA CALABRIA CON FURORE - A Crotone faceva un po’ il San Pietro. A Roma, è la classica espressione per indicare chi ha le chiavi di qualcosa. In realtà, con senso figurato, lui aveva quelle del centrocampo agli ordini di mister Drago. La B è campionato difficile. Aspro, fisico, cattivo. E’ come dire a ‘nu guaglione’ che prima di entrare nel clan deve andare a rapinare il market dietro l’angolo. Farsi le ossa è il metodo che usano i dirigenti italiani per lanciare i giovani nelle grandi squadre. Ha fatto il suo percorso, adesso cerca il salto di qualità con la squadra dei suoi sogni. Ad Auronzo è tornato dopo aver respirato l’aria di montagna già lo scorso anno. Pioli lo prende spesso da parte. Gli spiega i movimenti giusti, lo incoraggia. “Bravo Danilo, vai, vai”, sul prato verde spesso si sente questo incitamento. Così come dalle persone sugli spalti. Vedono il lui, come in Rozzi, il giovane simbolo per incarnare quello spirito di squadra nato 114 anni fa. Perché la Lazio, oltre che dei risultati, ha bisogno anche di passione, di attaccamento alla maglia, di amore. Mezz’ala o regista, due ruoli che riesce a coprire senza problemi. Pioli sceglierà. C’è la seria possibilità che rimanga, ma poi il bello verrebbe dopo. In una stagione che vedrà la Lazio lottare solo sul campo nazionale, saranno poche le occasioni per fare turnover. Ma non è detto che, nella terra dei Papi, diventi davvero lui il San Pietro del centrocampo della Lazio.