Ledesma ai tifosi: "Ieri sensazione strana, ma non rispondo alle cattiverie... siamo vicini al traguardo!"

“La salvezza è vicina, tutti a Livorno!”. Più che l’argomento, è il motto del giorno che apre l’ormai consueto incontro settimanale tra i tifosi biancocelesti e Cristian Ledesma. Il mezzo è sempre lo stesso, il blog personale del centrocampista argentino, il monito è quello di non alimentare ulteriori polemiche sulla “chiacchierata” sconfitta subita contro l’Inter. “Siate comprensivi, oggi si parla solo della Lazio”, scrive Ledesma. Contestualmente, però, un’infinità di messaggi di commento hanno invaso il forum per strappare un parere al numero 24 di Reja. C’è chi gli chiede di ringraziare i compagni di squadra per aver evitato l’umiliazione dei tifosi giallorossi, chi si mostra dispiaciuto per aver assistito ad una “sommossa anti-Lazio”, chi non riesce a capacitarsi dell’accanimento mediatico post gara (“ipocrita”), chi semplicemente si augurava una Lazio più tonica. Il match contro la squadra di Mourinho viene definito indifferentemente “una liberazione”, “strano”, “amaro”, “giusto”, mentre l’atteggiamento dei tifosi allo stadio viene sostanzialmente assolto, esclusa qualche eccezione (“Mi sono vergognato di essere laziale”). “Molti mi chiedono dell’atteggiamento dei nostri tifosi, ma io di mestiere faccio il calciatore – spiega Ledesma - . Penso che abbia avuto ragione qualche mio compagno che ha detto che il clima allo stadio era surreale…l’esultanza alle reti dell’Inter mi ha suscitato una sensazione strana, spiacevole. Quanto alla partita, credo che la Lazio abbia fatto un buon primo tempo, ma poi quando una grande squadra come l’Inter ti fa gol è dura rimontare. Quanto alle critiche che sono piovute dagli organi di informazione, dico che non mi interessano cosa hanno detto e cosa continueranno a dire… non ci tengo proprio a rispondere a quelle cattiverie”.
Archiviato (o quasi) l’argomento Inter, il playmaker di Buenos Aires si concentra alle prossime due tappe: “Livorno ed Udinese sono due squadre difficili da affrontare, ma noi dobbiamo fare i punti che ci servono e basta. L’obiettivo è ormai vicino – ribadisce - , ma quei risultati bisogna farli. Ora il desiderio è solo quello di chiudere questa brutta stagione raggiungendo la salvezza matematica (mancano due punti, ndr). Ovviamente, però, anche dopo di ciò, la stagione sarà da considerare fallimentare. Spero che questo sia un motivo per ripartire meglio in futuro, perché anche dalle annate storte si possono trarre degli insegnamenti”
L’appuntamento virtuale con Ledesma permette ai sostenitori biancocelesti di aggiornare settimanalmente la situazione relativa al suo futuro. Ma per i momento le novità ancora scarseggiano: “La situazione ancora non è chiara neanche a me – spiega a chi gli chiede se resterà alla Lazio - . Ancora non ho incontrato la società, a fine campionato se ne riparlerà”. Molto dipenderà anche dai programmi del club: “Come ho detto altre volte penso che la cosa migliore sia trovare un progetto di crescita per la Lazio”.
Ma non si parla solo del suo di futuro, ma anche di quello del connazionale Zàrate: “Con Mauro ho un ottimo rapporto, sereno. Lui ha grande voglia, vorrebbe fare sempre bene. Per quanto riguarda il futuro, non credo che vada via, poi nel calcio non si sa mai, ma secondo me no”. Anche questa settimana, poi, non mancano elogi ad Andrè Dias (“Ci siamo sorpresi anche noi quando l’abbiamo visto colpire di testa”) e a Reja (“Con lui ci troviamo benissimo, ha portato molto al gruppo sia tecnicamente che umanamente”).
Un piccolo spazio è dedicato anche ai sogni: “Vincere lo Scudetto e la Champions league è il desiderio di ogni calciatore, sarebbe bello arrivarci con la Lazio. Il calciatore che poterei a Roma? Javier Mascherano (centrocampista argentino in forza al Liverpool, dnr).
Una battuta anche in ottica Mondiali. Lui, argentino con passaporto italiano, coltiva ancora una remota speranza di partecipare alla spedizione in Sud Africa. Argentina o Italia è lo stesso: “Magari arrivassero due chiamate – scherza Ledesma - , Non me ne è arrivata neanche una”. Intanto, però, veste i panni del selezionatore azzurro e schiera la sua formazione azzurra: “Buffon, Nesta, Cannavaro, Maldini (per me è ancora il top); Camoranesi, Pirlo, Palombo; Cassano, Miccoli, Pazzini”. Uno schieramento talmente forte che può permettersi di giocare in dieci...