Lazio, quaranta assenze in dieci gare: emergenza senza fine
RASSEGNA STAMPA - Quaranta assenze in dieci giornate: una media di quattro giocatori fuori a partita. Non è una curiosità statistica, ma il ritratto di una Lazio costretta a convivere, sin dall’inizio del campionato, con un’emergenza continua. L’elenco è lungo e variegato: squalifiche, stop brevi, assenze infinite, ricadute.
Come ricorda il Corriere dello Sport, Romagnoli ha saltato Como e Verona per squalifica, poi è toccato a Guendouzi (Genoa e Torino) e a Belahyane (Genoa). Tra gli infortuni ormai superati, il caso più lungo è quello di Vecino, fuori sei partite per una lesione su una vecchia cicatrice al flessore. Indisponibili anche Patric nelle prime tre giornate, Lazzari contro Sassuolo, Roma e Genoa, poi Pellegrini (Torino e Atalanta), Zaccagni e Marusic (entrambi ai box col Toro). Situazione particolare quella di Isaksen: la mononucleosi lo ha fermato con Como e Verona e ne ha rallentato il rientro.
Ma i problemi più pesanti sono quelli ancora aperti. Rovella è fermo da sei giornate per pubalgia, Castellanos da quattro per una lesione al flessore, Cancellieri e Nuno Tavares sono out da tre turni per problemi muscolari. Sommando tutti i periodi di stop, si arriva a 40 assenze in 10 partite. Una Lazio costretta a vivere in equilibrio, a reinventarsi di continuo, a chiedere ogni volta nuove risposte al gruppo. E nel conto non appare Dele-Bashiru, anche lui fuori da sei gare per lesione al bicipite femorale, perché sostituito in lista da Basic.
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