Lazio, Gigot racconta tutto: Sarri, Marsiglia e non solo

Il difensore della Lazio Samuel Gigot ha rilasciato un'intervista parlando della sua avventura in Italia, del suo addio al Marsiglia e di molto altro.
07.11.2025 20:00 di  Andrea Castellano  Twitter:    vedi letture
Lazio, Gigot racconta tutto: Sarri, Marsiglia e non solo

Lunga intervista per il difensore della Lazio Samuel Gigot ai microfoni di After Foot Italy. In particolare ha parlato delle sue condizioni, del suo trasferimento alla Lazio dal Marsiglia e del momento di forma della squadra con Sarri. Di seguito le sue dichiarazioni. 

"Quest'estate ho dovuto fare un'operazione alla caviglia, ora sono in piena rieducazione. L'intervento è andato bene, piano piano riprenderò a camminare e sarò pronto per gennaio. Voglio tornare velocemente ed essere pronto al 100% a inizio gennaio. Due-tre volte al giorno faccio riabilitazione. La zona della caviglia è delicata, ma riesco comunque a trovare degli esercizi per allenare i muscoli principali e fare un po' di cardio per rimanere in forma. Sono contento di aver fatto quest'operazione e di poter tornare presto al 100%".

"Quando sono arrivato ero molto contento di poter affrontare un nuovo campionato e giocare in un nuovo stadio con un bellissimo pubblico. Avrei preferito giocare di più, ma il mio corpo non me l'ha sempre permesso. È stato difficile. Sono molto orgoglioso comunque di essere sceso in campo in uno stadio così bello. Sono stato piacevolmente sorpreso dall'atmosfera che c'è alla Lazio, che è favolosa. Mi sono divertito tanto a giocare all'Olimpico, soprattutto nel derby. Anche se non c'è uno stadio meglio del Velodrome per me che sono tifoso del Marsiglia".

"La differenza più grande che ho riscontrato tra Ligue 1 e Serie A è la cultura del lavoro e la parte tattica, in Italia sono molto più importanti che in Francia. Qui bisogna pensare di più mentre si gioca, c'è sempre l'impressione che ogni piccolo errore può portate a un'azione da gol, soprattutto per noi difensori centrali. L'anno scorso abbiamo giocato in Europa League contro grandi squadre come Ajax e Porto, quando ci muovevamo in blocco non creavano nulla. Questo è ciò che più mi ha colpito quando sono arrivato. L'allenamento sulla tattica non è il mio preferito, ma è importante farlo bene per le partite di alto livello che bisogna giocare in Italia. Ogni piccolo dettaglio può fare la differenza. E poi io sono un difensore, odio perdere punti".

"Sarri? Con lui ho lavorato due settimane, poi mi sono dovuto fermare per il problema che avevo. Lui tatticamente è impressionante, fa un lavoro enorme soprattutto sulla linea difensiva e poi si vede in campo. In tutte le squadre in cui è andato è sempre riuscito a imporre la sua filosofia. Il mio trasferimento alla Lazio? Ho apprezzato molto il mio periodo al Marsiglia, ho fatto davvero tutto. Poi bisogna prendersi la propria responsabilità e nella seconda stagione non abbiamo fatto ciò che dovevamo fare. Ciò che conta di più è il club. L'unico rimpianto che ho è di non aver giocato al massimo. Ma sono grato di essere stato al Marsiglia".

"Guendouzi? Con lui vediamo sempre le partite del Marsiglia a casa insieme. È il nostro club, lo amiamo. Il campionato belga? Lo consiglio ai giovani, ho ottimi ricordi del mio periodo lì. Mi piace molto l'atmosfera che c'è e si può giocare anche in Europa, è una specie di mix tra Inghilterra e Francia. Il periodo della Lazio? Prima del Cagliari non abbiamo vinto in trasferta contro il Pisa. Ora c'è l'Inter a San Siro, dobbiamo essere pronti per vincere lì. Non è facile per me rimanere in contatto con la squadra, anche se siamo sempre più legati, abbiamo un gruppo con tutti i giocatori. Poi c'è il mio grande amico Guendouzi, ci chiamiamo tutte le settimane".

"Provedel? È un buon portiere, l'anno scorso alcune difficoltà ma ha una grande forza mentale. Non era facile tornare a giocare in questo modo. Sono molto felice per lui perché è un grande lavoratore e una bella persona. Come squadra abbiamo vissuto un periodo difficile, ma il nostro obiettivo dev'essere sempre quello di finire più in alto possibile e andare in Europa ogni anno, soprattutto perché siamo in un club importante come la Lazio. Dobbiamo cercare di ottenere la qualificazione in Champions League e magari vincere anche un trofeo come la Coppa Italia. Dobbiamo crederci, i tifosi della Lazio se lo meritano. Noi come squadra dobbiamo fare il massimo e cercare di arrivare più in alto possibile".