Lazio, il Prof. Verna: "Diete, ghiandole endocrine e Ramadan: vi spiego tutto"
In collegamento a Radio Laziale è intervenuto il Professore Ordinario di Patologia Clinica della Sapienza Roberto Verna. Di seguito le sue parole.
"Le diete aiutano per le prestazioni, bisogna differenziarle per struttura fisica, ruolo, ecc. Quello su cui mi vorrei focalizzare però è lo stato endocrino dei calciatori: non so se qualcuno nella Lazio lo segue o meno, ma è fondamentale come la nutrizione. E forse anche di più, perché le ghiandole endocrine regolano tutte quante le strutture e l'organizzazione del nostro corpo. La tiroide, per esempio, è il centro del metabolismo energetico, oppure le ghiandole dei testicoli che ci permettono di procreare sono soggette a una serie di problematiche che vanno tenute in considerazione".
"Noi maschi siamo più restii delle donne a sottoporci a delle visite preventive, pensiamo che la nostra virilità e funzione sia sempre meravigliosa. Lo spero per tutti, ma purtroppo non è così, dovremmo sottoporci all'andrologo di tanto in tanto. L'esempio lampante è ciò che successe al povero Acerbi, a cui fu trovato un carcinoma. È stato preso in tempo e se l'è cavata in modo brillantissimo. Sono importanti anche le ghiandole surrenali, che sono quelle che producono gli ormoni sessuali e il cortisolo, che produce lo stato dello stress dell'organismo. Tutte queste cose vanno tenute in considerazione e devono essere seguite nell'arco dell'anno per vedere lo stato funzionale del metabolismo, dello stress muscolare e fisico, ecc. Spero che lo facciano".
"Quanto influisce il Ramadan nei calciatori? Il digiuno va dall'alba al tramonto, quando possono mangiare ciò che vogliono seguendo i dettami della religione. Non dovrebbe modificare tanto visto che le partite si fanno o dopo le 20 o a mezzogiorno. Il pomeriggio potrebbe essere un problema, ma se si fa una bella e ricca colazione nel momento in cui si può fare bevendo del té zuccherato magari, credo possa bastare".
"Come incidono le ghiandole endocrine sulla prestazione dei calciatori? Se una tiroide non funziona bene va a remengo tutto quanto l'aspetto della forza fisica, del metabolismo degli zuccheri, ecc. Gli atleti poi non sono esenti da patologie, quindi bisogna stare attenti al fatto che possano avere delle diminuzioni di un certo ormone e tenerli sotto controllo. Quando c'ero io si facevano ogni tre mesi dei test di laboratorio e anche una visita medica per vedere se c'era qualcosa che non andava bene. Penso che seguano ancora questo protocollo, poi dipende dalla società, dagli accordi, dai costi, ecc."
Professore ordinario di Patologia Clinica
Specialista in Endocrinologia, Scienza dall'alimentazione, Patologia Generale
Sapienza Università di Roma
068546905
verna.accademia@gmail.com
