Fiore, l'ultimo ammazza Juve. Che impresa nel 2004...

02.03.2009 11:06 di  Daniele Baldini   vedi letture
Fonte: Il messaggero
Fiore, l'ultimo ammazza Juve. Che impresa nel 2004...

Cinque anni fa l’ultima conquista della coppa Italia e l’ultima vittoria della Lazio contro la Juventus. Una doppia finale straordinaria: per intensità, gol, emozioni, colpi di scena. Due a zero all’Olimpico e 2-2 a Torino, con i biancocelesti in grado di rimontare due gol e di vincere il trofeo. Stefano Fiore fu il mattatore: una doppietta nella prima sfida, la rete del pareggio nel ritorno. Il 17 marzo del 2004 la Lazio firmò una grande impresa, una serata da ricordare nella quale riuscì a ipotecare la Coppa.
«Nel primo tempo la Lazio dominò l’avversario ma i gol arrivarono nella ripresa, a coronamento di una supremazia netta che esaltò il gran pubblico dell’Olimpico. Giocammo davvero una sfida superlativa sotto tutti i punti di vista, concedendo poco agli avversari».
E al ritorno cosa accadde?
«Che volevamo gestire il doppio vantaggio, ma la tattica attendista fu punita dalla rimonta della Juventus».
Sul due pari, la Coppa sembrava colorarsi di bianconero...
«In effetti, incassato il secondo gol juventino, la partita aveva assunto un’inerzia sfavorevole per la Lazio. Ma, proprio nel momento più difficile venne fuori la forza e la compattezza di quel gruppo. Corradi relizzò il gol del due a uno e io firmai il pareggio: furono due finali incredibili».
Tre gol in due incontri alla Juventus, roba da ricordare.
«Per me quella coppa Italia rappresentò una competizione esaltante. In semifinale, contro il Milan, realizzai altre due reti e, con sei centri, diventai il capocannoniere della coppa Italia. Certo, di quel successo e delle mie prestazioni, conservo dei ricordi bellissimi».
La Lazio, vincendo la Coppa, salvò la stagione.
«Eravamo reduci da un’annata difficile, segnata da problemi e delusioni. Prima della doppia finale ci fu un confronto nello spogliatoio, il gruppo si ricompattò, decise di puntare tutto sulla doppia sfida alla Juventus. E dimostrò di avere forza mentale e fisica per conquistare il trofeo».
Domani la Lazio si ritroverà davanti la Juventus nella semifinale d’andata.
«C’è qualche analogia con quella stagione. Anche adesso, infatti, la formazione biancoceleste vive una situazione un po’ complicata che, nelle ultime due giornate, ha dimostrato di aver superato. La coppa Italia è diventato l’appuntamento più importante dell’anno».
Il pronostico dice Juventus.
«Lo diceva anche cinque anni fa... Nella Coppa, molto spesso, le differenze fra i valori si assottigliano. La Juventus è in corsa su tutti i fronti: campionato, Champions League, coppa Italia. Credo che la squadra bianconera penserà parecchio alla decisiva sfida di ritorno contro il Chelsea, sulla quale dovrà indirizzare le migliori risorse fisiche e mentali. E’ normale che, per superare il turno in Europa, la squadra di Ranieri debba concedere qualcosa, magari mettendo a riposo qualche titolare. Una situazione della quale la Lazio dovrà assolutamente approfittare, soprattutto nella prima partita».
La Lazio può quindi centrare l’impresa?
«La coppa Italia è l’obiettivo principale per i biancocelesti, perciò devono provarci. E, soprattutto, devono crederci perché la Juventus, proprio in questo momento che la vede aspettare la Champions League, non è imbattibile. In campionato la Lazio l’ha messa in difficoltà, almeno nel primo tempo. Dovrà ripetere quella prestazione, determinata e aggressiva. E, questa volta, per tutta la partita. Io dico che passa la Lazio».
Cosa fa adesso Stefano Fiore?
«Aspetto uno squadra che abbia fiducia in me. A giugno vedremo la situazione, credo di poter ancora giocare a buoni livelli. No, non mi sono arreso».
Forse fu un errore andar via dalla Lazio?
«Analizzando a posteriori quel che è successo, direi di sì. Non fui io a scegliere di lasciare Roma: evidentemente doveva andare in questo modo, ma ora devo guardare avanti».