Di Canio difende Rossi e bacchetta Ljajic: "La levata di scudi contro Delio mi fa schifo... La sua reazione è stata cruda, ma quel ragazzino l'ha insultato"

Pubblicato ieri alle 20.59
04.05.2012 07:00 di  Stefano Fiori   vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
Di Canio difende Rossi e bacchetta Ljajic: "La levata di scudi contro Delio mi fa schifo... La sua reazione è stata cruda, ma quel ragazzino l'ha insultato"
TUTTOmercatoWEB.com
© foto di Federico De Luca

Il suo rapporto con Delio Rossi alla Lazio è stato sicuramente travagliato: due personalità forti e abituate a ragionare da leader finiscono spesso per avere forti divergenze. Però una dote accomuna l'ormai ex tecnico della Fiorentina a Paolo Di Canio: l'innata attitudine a vivere il calcio, il campo da gioco da uomini che non si risparmiano mai, dando tutto fino alla fine. Ieri l'ex allenatore biancoceleste ha reagito in maniera inaspettata e, almeno per le modalità, criticabile, nel momento in cui si è scagliato con violenza nei confronti di Adem Ljajic. Però è fortemente ipocrita mettere a gogna perenne una persona di specchiata serietà e professionalità come Rossi. Proprio Di Canio ha voluto esprimere questo pensiero ai microfoni di Sky Sport, criticando la condanna mediatica subita dal suo ex mister e sottolineando anche le responsabilità dello stesso Ljajic: "Parliamo di un giovane che lo insulta, perché non si tratta solo di un semplice applauso, che oltretutto due giornate prima aveva sbagliato un rigore. So benissimo come si allena Ljajic durante la settimana, perché conosco Delio Rossi e ci parlo. Gli dà una possibilità, sbaglia un rigore con l'Inter, solo per quello dovrebbe sentirsi in colpa, poi ieri viene sostituito dopo mezz'ora e sbeffeggia, insulta una persona che lavora 24 ore al giorno. Questo non vuol dire certamente che se succede una cosa del genere si debbano dare due cazzotti a un ragazzo, ma probabilmente aiuterà qualcuno a capire come ci si deve comportare... Quando la Fiorentina ha annunciato la decisione di esonerare il tecnico, ho pensato: ecco, la solita scelta per scaricarsi di responsabilità, per sparare sul coniglio già ferito. Poi ho saputo che il giocatore è stato messo fuori rosa e multato: bravissima la Fiorentina". L'attuale tecnico dello Swindon Town mette l'accento sulla poca professionalità che molti giovani calciatori dimostrano di non possedere fino in fondo: "Quando vanno in giro con i Suv da 250 mila euro e guadagnano centinaia di migliaia di euro si sentono degli uomini, quando poi sono in campo sono dei viziatelli, non sanno cosa sia la professionalità e questo non è accettabile. Questo a causa di tanti presidenti, ma anche di tanta comunicazione, perché qualcuno ieri avrebbe dovuto prima dire che Ljajic andrebbe cacciato e non difeso, non è una vittima. Delio Rossi si è condannato, sicuramente chiederà scusa, ma questa levata di scudi mi fa schifo". Lo scorso agosto, lo stesso Di Canio è stato protagonista di un episodio simile, ma meno eclatante, con protagonista uno dei suoi attaccanti, Leon Clarke. Il tecnico romano ripercorre quindi quell'esperienza, paragonandola a quella avvenuta ieri sera a Firenze: "Ve lo dico io cosa si prova: io a quel mio giocatore non è che l'avrei preso a cazzotti, di più, solo che sembrerebbe che in quel momento sia riuscito a rimanere così freddo, cosa che nessuno si aspettava, da voler chiarire dentro, perché quel giocatore aveva sputato al mio collaboratore e l'aveva insultato in maniera volgare, mentre a me aveva tolto la mano. Alla fine abbiamo chiarito dentro ed è stato cacciato. Quello che ha fatto ieri Ljajic è di una gravità unica: Rossi è un uomo che lavora 24 ore al giorno per il bene di una società che se fallisce il campionato fa fallire l'amore di una tifoseria. Di questo i giocatori non se ne rendono conto, non gliene frega niente. Ljajic è stato tolto dopo mezz'ora che camminava in campo, sul 2-0 per il Novara in casa, un ragazzino viziato che sbeffeggia l'allenatoreE' una persona più grande di te, con più esperienza: non esiste. Il gesto di Delio Rossi è sicuramente crudo, cruento, ma succede a tutti prima o poi di perdere un attimo la testa". La posizione di Di Canio su questa vicenda privilegia perciò la tutela di un professionista, ma prima ancora di un uomo come Rossi, come sintetizza lui stesso nella frase: "Su questo starò tutta la vita con Delio Rossi".