La Lazio e i milioni del Cadice: la spiegazione sul Nasdaq

10.11.2025 11:15 di  Mauro Rossi   vedi letture
La Lazio e i milioni del Cadice: la spiegazione sul Nasdaq

Nelle ultime ore nell'ambiente Lazio si è parlato molto delle quotazioni al Nasdaq del Cadice, che hanno avuto un boom di 400 milioni di euro. Non molto tempo fa la società biancoceleste si era spostato in America proprio per il Nasdaq. A fare chiarezza sulla vicenda è stato Stefano Greco con il suo articolo "La Lazio e la favola dei milioni del Nasdaq..." su sslaziofans.it. Di seguito un estratto.

"Per prima cosa bisogna chiarire che non è stato il titolo del Cadice ad esser stato quotato alla Borsa di New York, ma quello della Nomadar Corp., una holding collegata al Cadice le cui azioni hanno iniziato a essere scambiate con il ticker Noma. E quella del titolo Noma, che ha fatto in suo esordio nel listino la scorsa settimana, è una vicenda che già sta facendo molto discutere negli Stati Uniti, per i motivi che mi accingo a spiegare. Il titolo della Nomadar Corp. Il giorno del del debutto veniva indicato con un valore che oscillava tra gli 8 e i 10 dollari, corrispondente a una capitalizzazione di mercato di circa 100 milioni di dollari.

Ma all’apertura del mercato, il titolo faceva segnare già in partenza un valore minimo di 13,82 dollari ad azione (quindi con una capitalizzazione di 180 milioni di dollari)  con un rialzo talmente clamoroso (l’80% in più rispetto alle stime iniziali più prudenti) da impedire la contrattazione dei titolo pari. Alla fine, le azioni hanno debuttato a 30 dollari, tre volte il limite superiore dell’intervallo target iniziale, con una capitalizzazione di mercato della NomadarCorp. di circa 400 milioni di dollari.

E questa febbre è salita di minuto in minuto, di ora in ora, fino a toccare la quotazione massima di 53 dollari ad azione, quindi ad una capitalizzazione della Nomadar Corp. Di circa 530 milioni di dollari. Ma la bolla speculativa, è durata poco, pochissimo, perché così come si è gonfiato in un amen alla stessa velocità il valore del titolo si è sgonfiato, fino ad arrivare a chiusura della prima settimana di quotazione ad un valore di 7,06 dollari ad azione, ovvero sette volte e mezza meno del massimo valore toccato e circa 3 dollari meno della capitalizzazione iniziale di quasi 100 milioni di dollari della Nomadar Corp. Quindi, qualcuno si è arricchito in modo clamoroso e qualcuno è rimasto con il cerino in mano e si è bruciato di brutto.

Ma quello che conta e che interessa a noi è che quei 400 milioni di euro, che poi sono diventato oltre 500 milioni, non sono mai stati “REALI” e, soprattutto, non sono mai stati soldi entrati nelle casse del Cadice. Primo perché come detto il valore del titolo è stato gonfiato, secondo perché non è mai stato il club calcistico ad esser stato quotato, ma una holding  commerciale che raccoglie progetti tecnologici e immobiliari. Quella cifra di 400 milioni che qualcuno sta facendo rimbalzare ad arte da giorni, quindi, non solo è irreale, ma è denaro che non è mai stato incassato né dalla Nomadar Corp. Né tanto meno dal Cadice.

La capitalizzazione di mercato, infatti, è un valore teorico delle azioni in Borsa. Perché, ad esempio, la Lazio ha una capitalizzazione in Borsa all’apertura di oggi di 71.125.857 euro, ma quello non è né il valore della Lazio né sono soldi che la Lazio può utilizzare in qualche modo. Figuriamoci per acquistare giocatori o far crescere la società, come nelle intenzioni di chi ha generato questa illusione collettiva.

Quindi, niente cassa reale e niente fiume di milioni di euro finito nelle tasche del Cadice, ma un’operazione di directlisting: nessuna nuova azione emessa, nessun capitale raccolto. Semplicemente, alcuni azionisti della Nomadar Corp. hanno messo sul mercato le proprie quote. Il Cadice da questa operazione fatta dalla Nomadar Corp. ha ottenuto visibilità internazionale e un valore teorico di mercato, che potrebbe in futuro trasformarsi in risorse se ci saranno investitori reali disposti ad acquistare il club che ora milita nella Serie B spagnola. Per la Lazio (o qualunque altro club che facesse un’operazione simile) il discorso è identico: una quotazione estera non è denaro che finisce in cassa perché il Nasdaq non è una sorta di bancomat".