ESCLUSIVA - Il ruggito di Minala: "Aspettami Lazio, tornerò più forte di prima!"

Attesa, stand-by. Ci sono dei momenti nel corso della vita, o di una carriera calcistica, nei quali il corso naturale delle cose si arresta. Joseph Minala sa aspettare. Non è un eletto, ha dovuto conquistarsi con il sudore ogni singolo minuto di gloria. Dalla maglia della Vigor Perconti alla possibilità di far parte di un settore giovanile professionistico come quello della Lazio. Joseph Minala sta aspettando. D'altronde la sua carriera calcistica ha preso il via in un amen, tutto così in fretta. Protagonista assoluto in Primavera la scorsa stagione, all'esordio, il 16 marzo già correva al fianco dei campioni con l'Aquila sul petto, in campionato contro il Cagliari. La celebrità, d'emblèe, con tutti i pro e i contro. Minala ha sempre pensato a lavorare, a testa bassa, senza badare al contesto: polemiche sull'età, ammiccamenti di club esteri, rinnovo del contratto. Nulla di nulla. Un bunker. Determinato e concentrato esclusivamente nel diventare un giocatore di calcio, per ripagare 'la grande opportunità' concessa dalla Lazio. E' difficile fidarsi, specie per un ragazzo che sin dal suo arrivo in Italia, a 15 anni, ha subito solo fregature. La Lazio ha creduto in lui, è la sua nuova famiglia. In estate l'ha blindato con un contratto sino al 2019, è lui il futuro. Nel frattempo suda e corre in allenamento per convincere Devis Mangia ad impiegarlo in un Bari che sta tradendo le attese nel campionato di cadetteria. Una stagione in prestito, per crescere, per tornare alla Lazio più forte di prima. La redazione di Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva Joseph Minala, che si è raccontato senza indugi in un'intervista tra presente e futuro.
Hai saltato la prima parte di stagione per un'ernia ombelicale, come stai? "Adesso sto bene fisicamente, mi sono ripreso da quel problema".
In campionato hai giocato solo 13 minuti, ti saresti aspettato una maggiore considerazione? "Non lo so, io in ogni caso da quando sono rientrato dall'infortunio sto lavorando tutti i giorni per mettere in difficoltà il mister. E' lui che fa le scelte, io le rispetto come fanno tutti i compagni".
Il Bari invece è una squadra costruita per la promozione ma non riesce più a vincere, quali sono le difficoltà che state incontrando? "C'è un po' di sfortuna, in questo momento abbiamo qualche difficoltà, ma il progetto del Bari è sempre lo stesso".
E la Bari città? "E' una bella città, molto piccola rispetto a Roma. E' un ambiente ideale per lavorare, ti permette di star tranquillo. Il tifo è particolare, caliente".
Come è cambiata la tua giornata tipo rispetto alla vita romana? "Non è cambiato molto, qui sono nella mia casa. Ho i miei amici, usciamo insieme ogni tanto, in giro per la città".
Preferisci la cucina romana o quella pugliese? "A me piace la cucina buona (ride, ndr) e devo dire che a Bari si mangia veramente molto bene!".
Torniamo al campo. A gennaio scatterà la Coppa d'Africa, nonostante i timori legati al virus ebola. Speri ancora in una chiamata del Camerun? "Sarebbe un miracolo perchè in questa stagione non sto ancora giocando...".
E' vero che ti ha contattato anche la Nazionale italiana? "In passato sono stato chiamato due volte, ma era un periodo in cui non avevo ancora la doppia cittadinanza. Adesso però parliamo di una cosa impossibile".
La tua Lazio invece può rientrare nelle prime tre posizioni in classifica? "Ovviamente, lo spero con tutto il cuore. Sarebbe molto importante per tutto l'ambiente poter tornare in Europa, tutto il gruppo è convinto di poter far bene in questa stagione".
Mister Pioli ha avuto un impatto importante. "E' molto bravo e preparato. Nel poco tempo passato insieme mi ha fatto una buona impressione, parla molto e con tutti. Ha le sue idee, sa dove vuole arrivare. E' l'uomo giusto per poter portare la Lazio ad un livello più alto".
Sei stato escluso dal ritiro di Auronzo di Cadore per la tua reazione nei quarti di Final Eight contro la Roma in seguito agli insulti ricevuti. Come hai reagito di fronte a questa scelta della società? "Era giusto. Ovviamente all'inizio ho preso la decisione con un po' di amarezza, sono cose che capitano. Poi ho avuto modo di parlare con la società, il mio comportamento nei quarti di finale contro la Roma è stato uno sbaglio che ho commesso e ho pagato. L'importante è che la Lazio creda in me, anche se non sto giocando i miei obiettivi non sono cambiati. Farò di tutto per tornare l'anno prossimo più forte, più preparato, più consapevole di quest'opportunità che mi sta concedendo".
Com'è stato l'impatto con la prima squadra e il professionismo? "E' stato buono, dall'esterno sembra una cosa difficile ma non è così. Quando hai in squadra giocatori importanti a livello internazionale come Klose, Biglia, Cana che ti danno una grossa mano non senti la differenza. Nello spogliatoio si vive bene, si respira la fiducia dei compagni. All'inizio pensavo mi potesse pesare. Mi ricordo che all'inizio non ci credevo, ho quasi saltato la foto di squadra".
I tuoi amici Ciani e Cavanda stanno rispondendo bene alla chiamata di Pioli, nonostante ad inizio stagione fossero sul piede di partenza. "Quest'anno è più difficile, la Lazio gioca una sola partita a settimana. Li ho visti belli carichi, si sono allenati sempre con il sorriso e con professionalità come se dovessero scendere in campo la domenica. Non ho mai visto un atteggiamento sbagliato, si vede da come stanno giocando dopo un po' di tempo in panchina, non hanno perso nulla".
Felipe Anderson e Keita invece stanno incontrando delle difficoltà, nonostante il loro grande talento... "Ci sentiamo spesso, ci confrontiamo, questi periodi capitano a tutti. Sono situazioni che ti fanno crescere, ti fanno andare avanti con più forza, Keita era in Primavera ed è stato gettato nella mischia in prima squadra, torneranno a mostrare il loro talento. Solo lavorando con continuità i risultati arriveranno".
Hai avuto modo di confrontarti con mister Bollini, tuo grande mentore, si vocifera che possa rilevare Mangia sulla panchina del Bari... "Sono sempre in contatto con il mister. Gli devo tanto, mi ha lanciato nel mondo del calcio a livello importante. Alla Lazio sta facendo un buon lavoro, vediamo cosa accadrà...".
A cosa punta Joseph Minala? "Non ho mai cambiato il mio obiettivo. Questa è un'esperienza positiva, anche se non gioco, l'importante è lavorare sempre di più e i risultati arriveranno!".