Passione Derby, Michetti: "A Roma è una liturgia. Stadio della Lazio in tre anni..." - VIDEO

25.09.2021 07:30 di  Alessandro Zappulla   vedi letture
Passione Derby, Michetti: "A Roma è una liturgia. Stadio della Lazio in tre anni..." - VIDEO

Storia ultra millenaria, mista a leggenda. Tre milioni di abitanti e 1.287 km² di superficie, che la incoronano Comune più grande d'Italia e quinta città più estesa d'Europa. Roma, centro di arte e di passioni. Roma, culla di storia e di civiltà. Roma "Vaticana". Roma "politica". Roma Capitale in attesa di eleggere il suo nuovo primo cittadino. Roma e il derby, che a poche ore dalla corsa al Campidoglio, misura sogni e aspettative calcistiche di una città intera. Colori diversi che differenziano tifoserie e culture contrapposte. Rivalità che accendono il confronto, ma non dividono il cuore profondo che pulsa nell'urbe eterna. Lo sport come integrazione oltre la sfida. Ne è certo Enrico Michetti candidato Sindaco per il centrodestra, raggiunto in Esclusiva da lalaziosiamonoi.it. Derby? A Roma è un giorno di festa. È una liturgia che si ripete ogni anno, che affascina in una maniera incredibile. Smuove sentimenti e passioni che in una grande comunità come la nostra, conserva anche un profondo valore sociale. Un Sindaco deve favorire e preservare certe endorfine positive, che tradotte poi nel quotidiano rappresentano l’energia necessaria per produrre”.

Stadio Flaminio

È un Michetti raggiante, quello che all’orizzonte attende ansioso il verdetto delle urne. Ha voglia di fare, di cambiare, realizzare, ma soprattutto ha desiderio di misurarsi, chiedendo fiducia ai romani. “Questa città ha bisogno di rompere l’immobilismo. Penso alle aree da rivalutare e mi viene in mente il Flaminio. Quello stadio nel cuore di Roma va salvato - Michetti lancia un messaggio alla Lazio - “Se il club presentasse una buona proposta. Di riqualificazione dell’area, di creazione di posti di lavoro permanenti, di conservazione della passione sportiva e se si coinvolgessero delle risorse volte a creare ricchezza anche per il futuro (quindi stadio polifunzionale, al di là dell’evento sportivo in sé) con possibilità di vivere la struttura 365 giorni l’anno, anche per i turisti, allora un Sindaco dovrebbe percorrere inevitabilmente dei passi obbligati. Si aprirà quindi una conferenza dei servizi, per controllare in un mese tutti i permessi necessari e tutto ciò che potrebbe essere ostativo all’opera stessa. Se tutto dovesse infine filare liscio, in cento giorni il Comune potrebbe concedere il “pubblico interesse”. Di lì in poi, in 3 anni la Lazio avrebbe il suo stadio”. Spiega, prospetta, immagina e lo fa senza freni Enrico Michetti. Nel contempo il candidato del centrodestra rassicura sull’area e sull’opera in questione. Lo stadio della Lazio al Flaminio negli ultimi mesi sta diventando un mantra e lui non si tira indietro. “Da quel che so l’interesse del club biancoceleste è vivo. Resto convinto che i vincoli che bloccano l’area non siano insormontabili. Anzi, nei sotterranei dovrebbe esserci una Villa Romana. Dopo averla messa in sicure.zza in cristallo, potrebbe rappresentare la pietra miliare di un ipotetico museo della Lazio”.

Problematiche di Roma:

Ma Roma e le sue noie non sono certo lo sport o lo stadio. Il calcio e il suo indotto resta infatti il lato più morbido del futuro capitolino. Michetti sa che se dovesse avere il compito di guidare il governo della città, dovrà rimboccarsi le maniche. Ci sono da fronteggiare molteplici problemi. Dallo smaltimento dei rifiuti, al rilancio del turismo, passando per il decoro e la pulizia della città sino allo sviluppo dei trasporti e delle grandi opere. Insomma non sarà facile. “Roma deve ripartire a livello amministrativo. Abbiamo decine di migliaia di persone in attesa di avere licenza di costruire. Sui rifiuti vanno invece pianificati e realizzati gli impianti di smaltimento. Si dovrà dare una spallata all’immobilismo e favorire la collaborazione con la Regione altrimenti saremo sempre qui a soffrire dei soliti problemi...”

Sfide e sogni di un futuro non troppo lontano. Roma al centro di tutto, “Roma Caput Mundi” recitavano gli antichi romani nell’eleggere la città eterna come fulcro più importante in assoluto. Roma come sfida infinita, che per Enrico Michetti resta un nodo che solo l’urna potrà sciogliere. Intanto scorre il tempo, scorre come il biondo Tevere: inarrestabile, inesorabile. Le luci di questa città meravigliosa si accenderanno ancora, per illuminarsi al mondo. Prima sull’Olimpico, domenica sera, poi sul Campidoglio. Michetti ci scherza su: “Sono concentrato sulla campagna elettorale, ma domenica sarò allo stadio. Enrico tifa Lazio, Michetti da candidato Sindaco invece, sarà super partes (ride, ndr) e poi starò accanto a Simonetta Matone, che è romanista. Sarà un derby diverso per noi...”.

Un derby da candidati.

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Pubblicato il 24/09