Lazio, Mancini (Dazn): "Nel derby mi aspetto dei cambi. Rovella? Conoscendolo..."

17.09.2025 14:00 di  Niccolò Di Leo   vedi letture
Lazio, Mancini (Dazn): "Nel derby mi aspetto dei cambi. Rovella? Conoscendolo..."

Intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, dopo aver raccontato la sconfitta della Lazio contro il Sassuolo, Riccardo Mancini - commentatore di DAZN - ha detto la sua sulla partita della squadra di Sarri, concentrandosi anche su alcuni singoli della rosa, prima di proiettarsi al derby di domenica. 

SASSUOLO-LAZIO - "Contro il Sassuolo ho visto una via di mezzo, verso il negativo, tra Como e Verona. Nel post-partita ripensavo: se fosse entrato il colpo di testa di Zaccagni? La Lazio ha provato a fare il suo gioco, è stata lenta e prevedibile, ma qualche passo timido in avanti l'ho visto rispetto a Como. È chiaro poi che i progressi da fare sono enormi e che la differenza tra Sassuolo e Como è evidente. Quello che dobbiamo sottolineare è il fatto che la Lazio sia mancata molto a livello offensivo perché non ha avuto rifornimenti, sono mancate linee pulite di passaggio e ci sono ancora difetti su cui lavorare". 

IL CENTROCAMPO DELLA LAZIO - "Le parole di Sarri? Non vorrei che Sarri intendesse che non ha giocatori adatti al suo gioco, su tutti Dele-Bashiru. Ho visto una Lazio per certi versi volenterosa. Rovella e Cataldi venivano incontro, si facevano vedere, ma poi mancava il movimento lì davanti. Ci sono state poche verticalizzazioni. Castellanos è la punta giusta per il gioco di Sarri? Le mezzali sono adatte? Il Sarri 1.0 aveva Luis Alberto e Milinkovic, con Luis Alberto che non era idoneo ma aveva qualità. Dele-Bashiru brancola nel buio e non riesce ad aiutarsi tecnicamente, Sarri con lui era arrabbiatissimo. Il gioco di Sarri prevede che ogni interprete funzioni a meraviglia. Belahyane? Può valere il discorso di Rovella, tocca troppo il pallone e lo scarica tardi. Questi giocatori devono mettersi in testa che il gioco di Sarri sia differente rispetto a quanto fatto fino ad oggi. Serve qualcosa di più". 

IL MODULO - "Io credo che Sarri stia facendo un passo verso la squadra. Il passaggio al 4-2-3-1 nel finale di partita credo che sia la dimostrazione, non lo aveva mai fatto in passato. Non è detto che i giocatori poi si incastrino bene nelle idee dell'allenatore, poi stiamo parlando dopo tre partite, aspettiamo a dare una sentenza definitiva". 

IL DERBY - "Il derby non arriva mai al momento giusto a livello emotivo. Toglie energie fisiche e mentali, ma non credo che indirizzerà la stagione di nessuna delle due squadre. Non può diventare un dentro o fuori, ma è una partita pesante. Non vedo nessuna in vantaggio psicologico, partiranno dallo stesso livello, poi il campo ci dirà i valori in questo periodo storico della Serie A. Sicuramente il derby è una partita che devi conoscere per preparare bene la squadra, quindi Sarri ha un vantaggio, ma Gasperini ne sa qualcosa di partite molto pesanti". 

NOVITA' DI FORMAZIONE "La Lazio ha bisogno di certezze e Pedro è una di queste. Credo debba scendere in campo, anche perché io ho dubbi sulla mezzala: non credo giocherà Dele-Bashiru e neanche Belahyane, vediamo se recupererà Vecino. In questo momento il ritorno dell'uruguaiano potrebbe essere l'ideale. Chissà se si possa passare anche al 4-2-3-1, anche se sarebbe una bella scommessa farlo in una partita così. Non so però quanto si fidino di cambiare il modulo". 

IL NERVOSISMO DI ROVELLA "Conoscendo Rovella nel suo atteggiamento ho visto tanto nervosismo per le sue condizioni fisiche in vista del derby. Lui è laziale dentro, ormai lo sappiamo, quindi ci ho letto la voglia e il bisogno fisiologico di recuperare il prima possibile. Quando senti che il corpo non risponde come vorresti e il derby si avvicina rischi di innervosirti. Chiaramente, dovrà lavorare su quest'aspetto. Era nervoso, si è visto anche in quel volersi sentire apposto a tutti i costi, in realtà servirebbe un po' più di lucidità in quelle situazioni. Da quello che sapevo io era un problema allo psoas, che non gli consente dei movimenti serenissimi e lui si sentiva molto limitato". 

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