ESCLUSIVA - La Lazio si guarda attorno in cerca del colpo a sorpresa... A Formello spunta il nome di Perotti del Siviglia

Le idee quando attecchiscono, sono difficili da estirpare. La prima idea l'ha avuta un guru del calcio spagnolo. L'ha portato al Siviglia Rodriguez Monchi, 41 anni, ispiratore e braccio destro del presidente Del Nido, che, con un budget limitato, ha regalato ai tifosi andalusi due Coppe Uefa, una Supercoppa Europea, una Coppa del Re e una Supercoppa di Spagna tra il 2006 e il 2008. Monchi, sempre lui, ha fatto gustare alle papille del Ramón Sánchez Pizjuán le giocate di Sergio Ramos (dal 2005 al Real Madrid), Dani Alves e Seydou Keita (entrambi a fare le fortune dal 2008 del Barcellona), Frederic Kanouté, Jesus Navas, Renato, Didier Zokora e Alvaro Negredo. Se il Siviglia è squadra competitiva nella Liga dei record abnormi di Mouriniana memoria e di Guardiolana scia di successi, lo deve principalmente al suo fiuto, alle sue intuizioni low-cost.
PEROTTI- STORY - Nella Serie C argentina ha scovato la mezzapunta Diego Perotti, dal Deportivo Moron, bocciato in precedenza dal Boca. È nato a Moreno, in provincia di Buenos Aires, il 26 luglio del 1988, alto un metro e 79 per un peso-forma di 75 chili. Ha cominciato l’avventura nel calcio con la maglia del Boca Juniors, quando era ancora un bambino, impatto complicato. E nel 2002, a quattordici anni, aveva deciso addirittura di fermarsi per una stagione: dolorosa la delusione per non essere riuscito a farsi largo nella squadra che aveva reso famoso il papà. Perotti difatti è figlio d'arte: il padre, Hugo Omar, nel 1981 aveva conquistato il Trofeo Metropolitano con il Boca. Nomi da poco i compagni di squadra di papà: un certo Gareca, un certo Brindisi, un certo portiere Gatti, e poi in ultimo un tal Diego Armando Maradona. Si ferma, idea di non farcela, difficile da sradicare, troppo grande la responsabilità, e la delusione: poi la scelta di ripartire dalle giovanili del Deportivo Moron, e l'occhio lungo di Monchi, la sua accurata regia che lo porta in Spagna. Impatto buono con le giovanili, cinquantadue presenze e tre gol, fino al 15 febbraio del 2009, quando fa il suo esordio in prima squadra, in trasferta dall'Espanyol, per non lasciarla più.
CARATTERISTICHE - Assist e giocate sopraffine, doppi passi e fantasia, Perotti ha indubbiamente nell'alta sensibilità di tocco e nell'agilità incredibile i suoi punti di forza. Il suo ruolo principe è trequartista centrale, ma si è adattato a giocare anche sulla fascia nel 4-4-2, come esterno sinistro. Salta l’uomo con facilità, è mancino, ha una rapidità di gambe che disorienta i suoi marcatori, delizia le platee con numeri d'alta scuola. Signori e signori, ecco a voi Perotti.
LAZIO- PEROTTI PAZZA IDEA? - In passato nel mirino di Real Madrid, il Siviglia, grazie alle ottime prestazioni, dopo un anno di ambientamento, nel 2009/10 (28 presenze e 4 gol) e nel 2010/11 (31 presenze, 3 reti), lo ha blindato fino al 2015 con una clausula rescissoria di 48 milioni di euro, cifra fuori budget per quasi tutte le regine d'Europa, figurarsi per la prima squadra di Roma. E allora, che c'entra la Lazio con il talentuoso trequartista argentino, accostato in passato a Juventus,Liverpool, Everton, Newcastle? Il Tottenham è addirittura arrivato a offrire, non più tardi dello scorso maggio, Giovanni dos Santos e Niko Kranjcar in cambio del giocatore, ma la squadra andalusa avrebbe voluto monetizzare l'eventuale cessione di Perotti, e non se ne fece nulla. Insomma, e la Lazio? Piccolo particolare, lasciato appositamente per ultimo: quest'anno Perotti è sceso in campo solo 16 volte, dimezzando il proprio minutaggio rispetto allo scorso anno (995 minuti contro 2345 della scorsa stagione). La ragione è presto detta: l'argentino, che a proposito ha passaporto italiano, e ha disputato un paio di amichevole con la Selecciòn albiceleste, quest'anno è stato fermato da due successive rotture di fibre muscolari, che lo hanno tenuto fuori due mesi a fine 2012. Da metà aprile è invece tormentato da un'ernia del disco, tanto da essere stato portato in panchina una sola volta il 5 maggio contro il Rayo, senza scendere in campo, che invece ha calcato il 13 dello stesso mese per 65' contro l'Espanyol in trasferta. Da 23 marzo a oggi, solo 65', il suo valore ne è risultato almeno dimezzato, tanto che il Tottenham lo ha valutato, in termini di contropartite tecniche, una quindicina di milioni, ma in definitiva ha offerto due giocatori che di calcio giocato ne hanno visto anche loro pochino, nelle ultime stagioni. Il Siviglia vuole cash nelle proprie casse, con una decina di milioni, poco più, poco meno, la Lazio può prenderlo, secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva dalla nostra redazione: il giocatore è da rilanciare, ha bisogno di una grande piazza che creda in lui, il prezzo si è notevolmente abbassato, tanto da rientrare nei parametri biancocelesti, da qui l'idea filtrata nelle segrete stanze di Formello di portarlo a Roma, una volta sciolto il nodo-allenatore, per farne l'idolo dell'Olimpico. Chiaramente, di piedi buoni, giovani, con cambio di passo, avrà bisogno chiunque sieda sulla panchina biancoceleste. E si sa, le idee, quando attecchiscono, sono difficili da estirpare.