Il popolo laziale lo ha accolto come un figlio, Giorgio Chinaglia jr non può che dire "grazie": "E' stata una serata fantastica!" - VIDEO

Chissà quanto tempo ci impiegherà Giorgio Chinaglia jr a lasciar andare via dalla mente le forti emozioni che stasera gli ha regalato l'Olimpico. La risposta è scontata: queste emozioni non se le scorderà mai. Il popolo biancoceleste ha saputo sfoggiare il suo vestito più bello, quello cucito per le grandi serate, perché oggi c'era da omaggiare la Leggenda. Un nome e un cognome che uniti fanno il grido di battaglia di chi ama i colori biancocelesti. Un nome e un cognome che lui, Giorgio Chinaglia jr, porta fiero sulle sue spalle. "E' stata una serata fantastica, tanta gente amava mio padre... Sono molto orgoglioso di quello che mio padre ha fatto per la Lazio e dell'accoglienza che i tifosi gli hanno riservato stasera". Giorgio jr, che è intervenuto ai microfoni di Mediaset Premium, ha parlato in inglese, la sua lingua madre. Però una parola in italiano l'ha pronunciata: "Grazie".
Grazie alla gente laziale, che stasera lo ha accolto come un figlio, facendogli provare quello che ogni domenica sentiva sulla propria pelle il padre, condottiero e anima di una Lazio che, negli anni Settanta, incantò l'Italia intera. Anche i giocatori in campo non hanno voluto far mancare il proprio regalo, segnando tre gol al Napoli. Proprio come fece Chinaglia nell'anno del primo Scudetto. C'è qualcosa di magico in questa serata, quella sensazione di unione ultratemporale che dai tempi di Long John è giunta diretta fino all'Olimpico. Una coreografia superlativa ha raffigurato Giorgio Chinaglia con il famoso dito che, dopo un gol nel derby, puntò sotto la Sud. Un dito che, questa volta, sembra volutamente essere diretto verso la Tribuna Monte Mario, lì dove sedeva Giorgio jr. Come a dire: "Vedete, quello è mio figlio, gli ho fatto una testa così con la Lazio e la Curva Nord... Anche lui vi ama".
Già prima del fischio d'inizio del match, Giorgio Chinaglia Jr aveva rilasciato alcune dichiarazioni, come riportato da Il Messaggero, a firma di Stefano Carina. “E’ la seconda volta che vengo all’Olimpico: la prima nell’84 per un’amichevole con i Cosmos. Papà era presidente e lo stadio era completamente diverso”. Chinaglia è stato colpito da così tanto amore nei confronti di suo padre. “Io vivo a Boston e lui stava in Florida, non ci vedevamo spesso. Papà era una persona eccezionale e da figlio lo sapevo da solo. Quello che sto vedendo qui mi fa capire che non ero l’unico ad averlo capito. Dagli Usa mi era arrivato l’eco di quello che stava accadendo qui a Roma, ma non pensavo che ci fosse tutto questo amore. Mi dispiace solo per mio fratello Anthony che non è potuto venire. Quando gli racconterò quello che è successo non so se riuscirà a capire”. Gli ex compagni di squadra di suo padre erano in Curva Nord ad omaggiare il loro amico scomparso. “So che ci sono gli ex compagni di mio padre, che mi hanno visto quando ero piccolo. Chissà che effetto mi farà incontrarli dopo la partita: sono curioso di sapere se mi riconosceranno. Tutte queste cose mi hanno fatto tornare indietro nel tempo, a quando ero bambino”.