Albania, Hysaj sconfigge l'Andorra: il laziale in campo per 90'
L’Albania torna da Andorra con un successo fondamentale, uno di quelli che non illuminano le statistiche ma pesano come pietre nella corsa qualificazione. L’1-0 esterno, firmato da Kristjan Asllani, arriva al termine di una partita complicata, sporca, piena di dettagli da interpretare. Una vittoria che diventa ancora più significativa dopo il passo falso della Serbia, scavalcata in classifica e ora costretta a inseguire. Per la squadra di Sylvinho è una giornata che vale doppio: punti, morale e la sensazione di avere finalmente maturità per soffrire senza perdere lucidità nei momenti decisivi.
Asllani decisivo, Hysaj leader silenzioso. Il protagonista della serata è certamente Asllani, match winner e faro tecnico della mediana, ma nella struttura della squadra c’è un’altra certezza che non passa inosservata: Elseid Hysaj. Il capitano albanese e terzino della Lazio ha guidato la retroguardia per tutti i 90 minuti, restituendo ordine, tempismo e una lettura difensiva impeccabile. Pur senza gesti plateali, ha ricoperto il ruolo che gli è naturale: essere riferimento, equilibrio, affidabilità. Nonostante con la Lazio stia trovando meno spazio, il ct continua a considerarlo indispensabile. Una scelta che conferma il valore del terzino oltre i contesti di club.
La solidità difensiva nasce anche dall’esperienza. L’Albania ha vinto una partita difficile soprattutto grazie alla compattezza della linea arretrata. Hysaj, con i suoi anni di Serie A, ha imposto ritmo e calma nei momenti in cui Andorra ha provato a sorprendere con ripartenze improvvise. Non ha sbagliato scelte, non ha ceduto alla frenesia, ha mantenuto sempre il corpo orientato nel modo giusto: piccoli dettagli, ma fondamentali quando una nazionale deve portare a casa un risultato pesante. È la sua dimensione naturale: non apparire, ma incidere.
In Nazionale una certezza, alla Lazio un rebus. La cosa più evidente, al termine della gara, è il paradosso che accompagna la stagione di Hysaj: poco spazio nella Lazio, massima fiducia in Nazionale. Con Sylvinho la fascia rimane la sua casa, il posto dove nessuno mette in dubbio il suo ruolo. A Roma, invece, la concorrenza e alcune scelte tattiche lo hanno relegato a minutaggi ridotti. Eppure, prestazioni come quella contro Andorra ricordano a tutti che il valore del giocatore resta integro. La sua leadership silenziosa è un patrimonio che la Lazio potrebbe tornare a sfruttare nelle prossime settimane, soprattutto nelle rotazioni serrate.
