Lazio, Paolo Negro si racconta: la Supercoppa, lo scudetto e lo spogliatoio

Paolo Negro ha voluto ricordare i suoi anni più belli passati alla Lazio rivelando qualche retroscena e pensiero sulla propria carriera.
13.11.2025 19:30 di  Ludovica Lamboglia  Twitter:    vedi letture
Fonte: Il calcio sul web
Lazio, Paolo Negro si racconta: la Supercoppa, lo scudetto e lo spogliatoio

Paolo Negro, l’ex giocatore e bandiera della Lazio con la quale ha vinto ben sei trofei si è raccontato ai microfoni di Il Calcio Sul Web a cui ha rivelato alcune sue impressioni vissute proprio in quegli anni: “Mi ritengo fortunato perché penso di aver fatto gli anni più belli nel calcio italiano, con campioni di livello altissimo, giocatori che volevano venire in Italia appena si creava la possibilità. Adesso è diverso: ci si basa più sugli schemi e meno sulla libertà di pensiero, così dimentichiamo che il calcio è arte. Anche i tifosi sono meno coinvolti, sono troppe le partite ravvicinate. Queste partite che vanno a fare in giro per il mondo lasciano il tempo che trovano, l’esempio di Milan-Como anche in Australia fa perdere qualsiasi significato dello sport che amiamo. Ai tempi miei si diceva che il presidente era tifoso, faccio l’esempio di Cragnotti alla Lazio, Sensi alla Roma, Tanzi al Parma. Tutti erano tifosi ed era diverso, si andava a caccia dell’entusiasmo”.

Tornando agli anni alla Lazio: qual è la partita che ti è rimasta più a cuore?

“Ho sempre detto che la finale di Supercoppa Europea contro il Manchester United avrà un ricordo indelebile, anche se le emozioni ci sono state e non da meno anche con lo scudetto ovviamente. Scelgo, però, quella partita perché penso che abbia proiettato la Lazio in una nuova dimensione: eravamo i più forti d’Europa”.

Negli anni delle vittorie quali sono stati i tuoi compagni più stretti?

“Sono un tipo che lega con tutti, uscivo con la maggior parte dei miei compagni, citandone due: Stam e Favalli, ma anche con Simeone. Lo spogliatoio penso sia stato la nostra forza”.

Domanda finale sull’ambiente Lazio, una tifoseria alla quale sei legatissimo: cosa faresti per riportare la Lazio a livelli alti?

“Ridarei un po’ di lazialità, so che sarò contestato, non dai tifosi, ma serve rimettere gente che ha la Lazio nel cuore in società. Menomale che c’è Sarri, senza di lui non so come sarebbe potuta andare. Un applauso a Maurizio. Al popolo laziale dico di non mollare mai”.