Lazio, problemi in vista per Guendouzi: c'è un grande cambiamento
Per Matteo Guendouzi si profila un cambiamento inatteso, una di quelle situazioni che nel calcio moderno sembrano marginali e invece toccano identità e istinto. Il centrocampista della Lazio, protagonista di una stagione intensa per minutaggio e responsabilità, dovrà rinunciare alla sua esultanza iconica, quel gesto con cui strofinava le mani sulle braccia per rappresentare la “freddezza”. Una scelta che per lui non era semplice teatralità, ma un simbolo, un modo per entrare in connessione con i compagni e con chi lo segue. Eppure, ora tutto questo rischia di diventare un ricordo.
La registrazione di Cold Palmer e la svolta inattesa. Il nodo nasce da un fatto già diventato argomento di discussione internazionale: Cole “Cold” Palmer, fantasista del Chelsea, ha ufficialmente registrato la propria esultanza e il soprannome, ottenendo pieni diritti legali a scopi commerciali. È una novità che cambia le carte in tavola, perché rende quella gestualità un marchio protetto. Guendouzi, che aveva già celebrato così il gol contro il Verona alla seconda giornata, ora non potrà più utilizzare quel gesto senza autorizzazione. Un imprevisto che testimonia quanto il calcio sia diventato un terreno dove emozioni e proprietà intellettuale si intrecciano sempre di più.
La Lazio osserva, il giocatore dovrà reinventarsi. La notizia è stata accolta con sorpresa in più ambienti. A Formello si minimizza, ma si osserva con attenzione: in un mondo dove ogni immagine può trasformarsi in valore commerciale, certe dinamiche non vengono più sottovalutate. Guendouzi non è tipo da farsi condizionare, però l’esultanza era diventata parte del suo linguaggio, un marchio personale costruito sul campo. Ora dovrà reinventarsi, trovare un gesto nuovo che rispecchi personalità e carattere senza sfociare in imitazioni involontarie o dispute legali evitabili.
Una curiosità che diventa responsabilità. La questione potrebbe sembrare secondaria, ma per un calciatore di impatto mediatico come Guendouzi rappresenta un piccolo bivio. Parlare di diritti esclusivi sulle esultanze può apparire eccessivo, eppure il calcio moderno ha spalancato le porte al marketing più di quanto si voglia ammettere. Per la Lazio non cambia nulla sul piano tecnico, ma per il francese cambia un dettaglio che riguarda identità e spontaneità. La sua grinta resta intatta, il suo modo di interpretare la gara pure. Adesso occorre solo scegliere un nuovo gesto che racconti chi è, senza bisogno di toccarsi le braccia.
