Dott.ssa Mezzaroma: "Nessuna squadra è nel sociale come la Lazio. Nelle scuole..."
Durante la cena di Natale della Lazio, sul palco è salita Maria Cristina Mezzaroma che ha raccontato dell'impegno della Lazio nel sociale e dei progetti futuri: "Volontà supportata da grandissimo cuore ed empatia, è la parte più bella. Non sono un avvocato o un’economista, sono una donna di famiglia e una mamma. Questo è quello che mi riesce più semplice, vedere negli altri che potrebbero essere mio padre, mia madre, mio marito o mio figlio. Io dico che una squadra di calcio è espressione della società, a volte ci sono degli atleti un po’ più fragili o con un altro credo o che possono essere messi da parte. Partendo da questa idea, la Lazio già lo aveva, ma abbiamo sposato e fortemente voluto mettere cento di questi cappucci che stanno a simboleggiare solo cento donne. Sono ormai anni che le donne uccise sono più di un migliaio, ho pensato che era giusto che la squadra di calcio - cosa che in altre squadre poco ho visto - portasse avanti questo discorso 365 giorni l’anni. Non è uno spot la giornata contro la violenza contro le donne”.
“Nelle scuole, la Lazio ci va da sempre proprio lì dove cresce e si forma il futuro. La Lazio è stata sempre presente parlando dei vari problemi e delle fragilità, sono arrivata e ho detto perché non potenziare questo settore. Ci sono due psicologi che con cinque tirocinanti ciascuno stanno nella sezione giovanile sia maschile sia femminile. C’è uno sportello sempre aperto, sia per i genitori sia per gli staff e non solo per i ragazzi. Ci sono dei protocolli che abbiamo stabilito, doniamo e offriamo un servizio in più. Metteremo delle cassette delle poste anonime dove genitori, staff e ragazzi possono raccontare quello che gli accade e noi risponderemo. Sembra una generazione forte, sono fragilissimi. Il bullo è più fragile del bullizzato. È il percorso che noi adulti dobbiamo iniziare e fare seriamente. Noi adulti abbiamo il dovere di percorrere questa strada difficilissima e dolorosissima, è il genitore che deve guardarsi allo specchio e dire “non ha sbagliato mio figlio, ma io”. Purtroppo col fatto che nella nostra società dobbiamo essere molto belli, vincenti, ricchi e magre. Non siamo abituati all’insuccesso, a fallire. Il fallimento non è una brutta parola, solo col fallimento si cresce. Questi progetti poi proseguono in radio, con la comunicazione. Dovremmo ora aumentare il palinsesto perché non riusciamo a stare dietro ai temi che trattiamo, abbiamo tante richieste”.
“Inclusione e accessibilità. Qui abbiamo due piccoli pezzetti di cuore: la lepre e la tartaruga e lo zucchero filato. Sono le squadre special, parte integrante e fondamentale. La Lazio è la prima squadra di Serie A che ha un ambiente calmo, protetto e sereno per i ragazzi con lo spettro autistico ed è la quiet room dove possono guardare la partita con tranquillità. Vi abbiamo ospitato anche le persone affette da SLA, nel derby. I tifosi laziali inoltre, sono molto generosi”.
“Quest’anno intendiamo partire dal bullismo fino agli orfani di femminicidio, stiamo organizzando questo allo Stadio Olimpico proprio per sottolineare ancora una volta, e mi auguro che il parterre sia prettamente maschile, quest’anno verranno ospitati i ragazzi dell’università. A maggio ci sarà questo convegno importante con testimonianze di donne sopravvissute, con giuristi e psicologi per cercare di capire che dovremmo tutti fermarci. Al primo schiaffo uno deve andare via e mai all’ultimo appuntamento”.
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