Inchiesta sul calcio, Ferrero finisce in procura per la “scalata” alla Ternana
Dopo l’inchiesta di Agi, la famiglia Rizzo - proprietaria della Ternana Calcio - sta preparando il contrattacco. Nei prossimi giorni, come riporta il sito AGI, sarà presentato un nuovo esposto alla procura di Roma per il tentativo di scalata alla ternana.
L’esposto è rivolto a tutti coloro che hanno determinato la crisi aziendale del club e tra questi, il vicepresidente Massimo Ferrero e l’amministratore unico Tiziana Pucci. In un’assemblea che si è tenuta il 9 dicembre sono stati revocati loro gli incarichi e poco dopo, la donna avrebbe fatto depositare un atto sulla crisi aziendale bloccando di fatto il licenziamento.
Grazie all’ad Ferrero aveva ottenuto un contratto di tre anni a cifre considerare fuori budget, avrebbe guadagnato 260 mila euro il pro anno e 600 mila il secondo con premi da un milione di euro in caso di promozione. Sotto la lente d’ingrandimento anche migliaia di euro per le sponsorizzazioni contabilizzate dalla Crick Crock (e mai versate alla squadra) quando al timone dell’azienda c’era Antonio Scaramuzzino. A questi si aggiunge una fattura da 25 mila euroemessa dalla società Sirius, sempre dello stesso imprenditore Scaramuzzino, vicino ad Alessandro Di Paolo, il 27 settembre 2023, nei confronti della squadra di Terni, e con oggetto ufficiale "attività di consulenza per ricerca sponsor".
In tutti i casi, i detective della finanza coordinati dalla procura di Roma nelle ultime ore stanno chiudendo il cerchio nell’inchiesta su presunti finanziamenti irregolari concessi da Banca Progetto a diverse società e, di riflesso, anche all’Ancona, alla Ternana e alla Triestina. Cinvolti anche i due imprenditori Scaramuzzino e Di Paolo.
L’accusa per tutti loro, riferisce la testata, è l’indebita percezione di erogazioni pubbliche ma ora l’inchiesta della procura di Roma potrebbe allargarsi a macchia d’olio. Al vaglio fatture e finanziamenti.
