Talamonti: "Gol all’Inter e derby, che ricordi! Quanto è cresciuta la Lazio…"

30 ottobre 2004, 30 ottobre 2022. Domani la Lazio affronterà la Salernitana all’Olimpico e andando indietro di diciotto anni si torna a un’altra partita della squadra biancoceleste: siamo nella prima annata della presidenza Lotito e a San Siro nel finale Leonardo Talamonti riprende la super Inter dell’ex allenatore della Lazio Roberto Mancini costringendola al pareggio. Poco più di due mesi dopo il difensore argentino si regalò un’altra serata di gala nel derby del 6 gennaio 2005, quando con una squadra in piena emergenza sfoderò una prestazione perfetta. Talamonti ha parlato ai microfoni ufficiali biancoceleste nel match program, di seguito le sue dichiarazioni: “Inter - Lazio del 30 ottobre 2004? E chi la dimentica quella notte! Fu una gioia bellissima che ricordo ancora oggi. Arrivai alla Lazio in un momento difficile della sua storia, in una fase di ricostruzione, eravamo tanti ragazzi nuovi. Ero alla mia seconda presenza in campionato, mi conoscevano in pochi e quel gol contro l’Inter mi aiutò. Ho ancora impressa nella mente tutta l’azione. Fu una gioia enorme segnare in uno stadio come quello di San Siro”.
Dal 30 ottobre al 6 gennaio: vittoria al primo derby giocato, non male…
“Altro ricordo bellissimo, se non il più bello. Prima di Natale perdemmo 3-0 a Udine. Io ero titolare. Non sapevo se avrei giocato anche contro la Roma, visto che nel frattempo al posto di Caso era arrivato Papadopulo. Dietro però avevamo molte assenze, così nel derby feci coppia con Giannichedda. Diedi tutto me stesso in campo, per fortuna poi in rosa avevamo dei campioni che facevano la differenza. Vincemmo 3-1 una partita incredibile, fu una delle gioie più belle vissute in carriera”.
Hai citato alcuni tuoi compagni di squadra, chi ti ha aiutato di più all’inizio?
“Ero molto giovane, inizialmente parlavo poco italiano. Mi aiutarono tutti da subito, era un onore condividere lo spogliatoio con campioni come Peruzzi, Negro e Couto, solo per citarne alcuni. Fernando poi aveva giocato due anni a Barcellona, quindi conosceva un po’ di spagnolo. Anche Manfredini mi aiutò molto, visto che aveva giocato in Spagna. Purtroppo la mia ultima presenza arrivò con la partita vinta contro l’Atalanta a febbraio: da quel momento non giocai più e in estate non venni riscattato. Ma il ricordo della Lazio rimarrà sempre magico”.
Dal passato al presente: quanto è cresciuta la Lazio dal 2004 a oggi?
“Tantissimo. Sono anni che la Lazio lotta per traguardi importanti, ha tanti giocatori di livello e un grande allenatore come Sarri che la fa giocare molto bene. Mi è sempre piaciuto, la sua mano si vede. Ha dei metodi simili a quelli di Delneri, il miglior allenatore che ho avuto in Italia. Anche lui all’Atalanta aveva un’idea di gioco definita e puntava sulla difesa alta. Sono felice di vedere la Lazio nelle prime posizioni e spero che possa continuare a crescere ancora”.