Stadio della Lazio, sogno irrealizzabile o prossima realtà?

L'ok del Comune alla costruzione del nuovo Stadio della Roma porterà nella Capitale un impianto moderno e polifunzionale. Tutti si sono chiesti quale sarebbe stata la risposta della Lazio che non si è fatta attendere poi molto e sabato è arrivato il comunicato della società biancoceleste. E ora? L'edizione odierna del Nuovo Corriere Laziale dedica il titolo principale e ben due pagine al nuovo stadio della Lazio dal titolo "Sogno irrealizzabile o prossima realtà?". Le decisioni per l'impianto della Roma non sono altro che un assist per il progetto dello Stadio delle Aquile, presentato una prima volta nel 2005, e che dovrebbe avere la sua sede sulla Tiberina. I terreni a disposizione del patron Lotito sarebbero l'ideale per una serie di infrastrutture che si potrebbero agevolmente collocare. Verrebbe impedita la possibile esondazione del Tevere (impossibile che avvenga da un solo lato visto quanto si è deciso per Tor di Valle). Inoltre si potrebbero allestire funzionali servizi di trasporto pubblico, dal prolungamento della metro B1 alla realizzazione di un'altra linea o di un trenino nuovo. Per quello che riguarda la viabilità su gomma, la zona è messa meglio, almeno sulla carta, di quella scelta per lo stadio della Roma. Una cosa è certa: non si potrà costruire una città nuova sulla Tiberina. Non è stato permesso ai giallorossi, non accadrà con i biancocelesti. Nonostante la speranza di tanti tifosi laziali, il Flaminio non rappresenta una possibilità. Carenza di parcheggi, impossibilità di costruire negozi, limitazioni di cubatura e problemi urbanistici sono alla base della scelta. L'unico modo per rendere appetibile l'impianto di viale Tiziano sarebbe quello di inserire anche alcuni terreni lì intorno, ma non sembra una strada percorribile. Solo la ristrutturazione potrebbe costare decine di milioni di euro che però non porterebbe altrettanti ricavi. Non si può abbattere, visto che è considerato un bene di interesse artistico e storico, ma nemmeno ampliare più di tanto tra possibili reperti archeologici e l'impossibilità di aggiungere un ulteriore anello. Il Flaminio, tanto caro al popolo laziale, sarebbe la scelta di cuore, ma non quella più conveniente. Adesso non resta che aspettare anche perché lo stadio della Roma rappresenta il precedente fondamentale e la Lazio lo sa bene. Probabilmente il progetto iniziale andrà aggiornato, ma non si discosterà molto dal primo. Uno stadio da 40 mila posti e non solo, ci saranno anche un museo biancoceleste, ristoranti, bar e un'area commerciale. Dovrà essere moderno e polifunzionale, attivo sette giorni su sette e pronto a soddisfare le richieste della gente. Bisognerà attendere anche perché la Regione Lazio ha chiesto visione del progetto della Roma prima di dare il proprio ok. Senza dimenticare possibili ricorsi al Tar, insomma la storia è ancora tutta da scrivere e la Lazio potrebbe presto scendere in campo.