ESCLUSIVA - Cinelli: “Ho la Lazio nel cuore, ma a Vicenza mi sento a casa. Occhio al Sassuolo!”

Da romano è cresciuto nelle giovanili della Lazio. Undici anni con indosso la maglia della squadra della propria città, l’inserimento nella “Lista B” della Champions League, l’emozione di esordire in amichevole ad Anfield. Tutti momenti impossibili da dimenticare per Antonio Cinelli, nonostante la sua non sia una favola dal lieto fine. L’esordio in prima squadra, infatti, non arriverà. Una stagione in Lega Pro con il Lumezzane, poi l’arrivo al Sassuolo in comproprietà. Gli infortuni però lo tormentano, il classe ’89 deve far fronte a tre interventi chirurgici e colleziona pochissime apparizioni in cadetteria. Nel suo destino c’è ancora la Prima Divisione con il Pavia e in seguito nel 2012 il ritorno a Roma da fuori rosa. Il Vicenza tuttavia crede nelle sue potenzialità, prova a portarlo in Veneto già in estate, ci riesce solo nel gennaio 2013. Cinelli diventa un giocatore inamovibile, raccoglie 94 presenze con i biancorossi, mettendo a segno anche 5 reti. Guida la squadra al ritorno in Serie B e si prende centrocampo e fascia da capitano. In queste prime giornate, i gettoni sono già 7 su 7. Per analizzare da doppio ex la partita di Reggio Emilia contro il Sassuolo ma non solo, la redazione de Lalaziosiamonoi.it lo ha contattato in esclusiva.
Partiamo dal Vicenza. In Veneto hai trovato praticamente una seconda casa, diventando ormai un punto fermo per questa squadra. Quali sono le tue sensazioni a riguardo?
"Era quello che speravo per il mio futuro. Arrivare in un ambiente simile, in una società con tanta storia e in una città importante che mi accogliesse in questo modo. Qui si vive bene e sto cercando di dare il massimo sia sotto il punto di vista fisico che mentale".
Tra l’altro con Pierpaolo Marino in panchina ti è stata affidata anche la fascia da capitano…
"Sì, dopo la partenza di Camisa sono diventato il capitano ufficiale per questa stagione. Sono contento, è una soddisfazione personale che mi ripaga di annate particolari, dovute anche a tanti infortuni. È una di quelle piccole gratificazioni che ti consente di andare avanti ancora meglio".
Nella passata stagione avete sfiorato uno storico ritorno in Serie A. È un percorso ripetibile anche quest’anno?
"Ci sono sicuramente basi significative su cui lavorare. Il percorso fatto nella passata stagione è stato importante con tanti fattori che sono andati nella giusta direzione. Non sarà facile ripetersi, ma la squadra è competitiva e vedremo partita dopo partita quello che accadrà".
Passando ai temi legati alla Lazio, domenica la squadra di Pioli giocherà contro il Sassuolo. Una partita che immagino osserverai in modo speciale…
"Seguo spesso la Lazio perché è una squadra che porto sempre nel cuore. Il Sassuolo è a mio parere la mina vagante del campionato, una formazione piccola ma con mezzi importanti. È un impegno che non va sottovalutato assolutamente, quella emiliana può diventare in futuro una piazza importante. Penso comunque che i biancocelesti ne siano consapevoli, la squadra di Di Francesco non è più una sorpresa".
Dopo aver superato un momento delicato, che prospettive pensi abbiano i biancocelesti?
"Come nel nostro caso, sarà difficile ripetersi. Le altre squadre si sono anche maggiormente attrezzate rispetto all’ultimo campionato. Quella di Pioli resta però una formazione molto competitiva che farà bene fino alla fine. Sperando sempre che possa lottare per le primissime posizioni e migliorare il piazzamento della passata annata".
In seguito alla vittoria di Verona, dalla squadra di Pioli è atteso un altro segnale importante in trasferta…
"Fuori casa i punti valgono il doppio. Essendo partite delicate, ottenere un risultato positivo fa decisamente bene al morale del gruppo. Vincere in trasferta non significa solo tornare a casa con tre punti in tasca, ma anche affrontare la gara successiva con uno spirito diverso".
Biglia e Parolo si sono fermati con le rispettive nazionali. Da centrocampista, quanto è importante il loro contributo per la Lazio?
"È molto importante. La loro assenza è pesante e si noterà. Sono due giocatori di qualità, ma sono convinto che saranno altrettanto bravi coloro che scenderanno in campo al loro posto. Fermo restando che in rosa, anche per caratteristiche, non figura un vero e proprio sostituto di Biglia".
Martedì proprio al ‘Menti' di Vicenza ha giocato invece Danilo Cataldi con l’Under 21. Che ne pensi del percorso di crescita di questo ragazzo?
"L’ho visto giocare in diverse occasioni e l’ho veramente apprezzato. È un calciatore moderno, una mezz’ala che può adattarsi anche come interno. Magari si nota di meno, ma garantisce quantità e movimento in mezzo al campo. Mi piace tantissimo come giocatore".
Il Sassuolo nell’ultima giornata è caduto per la prima volta contro l’Empoli. La formazione emiliana è però ad oggi una delle realtà più interessanti nel panorama italiano...
"Non posso che parlare bene di questa squadra. Di pari passo con la società, sta crescendo in modo graduale e potrà fare molto bene quest’anno. Ha sicuramente la possibilità di migliorare quanto fatto nel corso della passata stagione".
A livello giovanile, sabato mattina la Lazio Primavera è tornata a vincere il Wojtyla. Una manifestazione in cui anche tu hai trionfato durante la tua avventura a Roma…
"Alla Lazio ho avuto modo di vincerlo in due occasioni. È stata una bella sensazione, è una vetrina importante a livello giovanile ed essendo comunque un trofeo si parte sempre con l’obiettivo di vincerlo".
A proposito della tua esperienza in biancoceleste, qual è il tuo ricordo più bello?
"Senza dubbio l’ingresso in campo negli ultimi minuti dell’amichevole di Anfield contro il Liverpool (8 agosto 2008 Liverpool-Lazio 1-0, ndr). Rappresenta forse ancora oggi l’apice della mia carriera. Non capita spesso l’opportunità di giocare in uno stadio del genere…".
In Serie B hai incontrato diversi giocatori usciti proprio dal settore giovanile della Lazio, chi hai affrontato fin qui e che impressione ti hanno fatto?
"Ho affrontato Crecco con la Virtus Lanciano e mi ha fatto un’ottima impressione. A mio avviso, tra i talenti che la Lazio ha in prestito, è quello che sta facendo i maggiori progressi nel percorso di crescita. Tuttavia è molto probabile che nei prossimi mesi ne possano emergere anche altri".