ESCLUSIVA Radio Sei - Papadopulo: "La Lazio ha grandi prospettive, lotterà per l'Europa...Il 3-5-2? Reja non lo cambierà mai..."

07.09.2010 20:21 di  Valerio Spadoni   vedi letture
Fonte: lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA Radio Sei - Papadopulo: "La Lazio ha grandi prospettive, lotterà per l'Europa...Il 3-5-2? Reja non lo cambierà mai..."
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© foto di Giacomo Morini

E’ intervenuto ai microfoni di Radiosei, nella trasmissione Lazio di sera, Giuseppe Papadopulo, ex giocatore ed allenatore biancoceleste. A pochi giorni dal match casalingo contro il Bologna (squadra che ha allenato nel 2009), il tecnico toscano espone i suoi pensieri sul mondo biancoceleste e sulla sfida di domenica pomeriggio. Ha vestito la maglia della Lazio dal 1969 al 1972, conquistando una Coppa delle Alpi, chi non lo ricorda con pantaloncini e maglietta, sicuramente non lo potrà mai scordare quando nel 2005 si siede sulla panchina laziale. Memorabile il suo primo derby da allenatore biancoceleste: Lazio-Roma 3-1 con Di Canio, Cesar e Rocchi a firmare le reti, per una vittoria entusiasmante ed inaspettata. Abituato a fare miracoli, possiamo dire, abituato a tirar fuori la grinta sopita delle compagini che devono raggiungere la salvezza. Dopo quell’indimenticabile (per certi versi) stagione targata 2005, è stato chiamato nel 2009 (dopo aver allenato Palermo e Lecce) dal Bologna per sostituire Sinisa Mihaijlovic. Stessa storia, stessa impresa, in sette partite raccoglie dieci punti che portano gli emiliani alla salvezza. Potremo chiamarlo lo “Specialista della salvezza” o semplicemente mister Giuseppe Papadopulo, resta il fatto che l’ormai 62enne tecnico di Casale Marittimo, quando ci sono sfide impossibili non si tira mai indietro.

Domenica c’è Lazio-Bologna, una partita che rappresenta il suo passato. Sembra inevitabile chiederle per chi tifa.
 Naturalmente tiferò Lazio. Ho vissuto momenti indimenticabili sia da giocatore che da allenatore.

Nel suo passato c’è anche il Bologna. Dopo la salvezza raggiunta all’ultima giornata della stagione 2008-09, è arrivato l’esonero dopo poche partite del campionato successivo.

Dopo la salvezza all’ultima giornata, la squadra andava rinforzata. Non eravamo riusciti a portare a termine alcune operazioni di mercato e di conseguenza la situazione si era inclinata. Dopo otto giornate avevamo sei punti, affrontammo squadre del calibro di Fiorentina, Milan e Juventus. Qualche buon risultato era arrivato invece contro Atalanta e Livorno, ma la squadra non aveva i connotati adatti per giocarsi al meglio il campionato di Serie A. Di conseguenza, alla nona giornata, la sconfitta contro il Napoli fu la goccia che fece traboccare il vaso.


Oggi la Lazio sembra aver voltato pagina con l’acquisto di Hernanes e la coppia Matuzalem-Ledesma a centrocampo che hanno esordito contro la Sampdoria. Quella di Genova è una sconfitta che brucia, secondo lei che Lazio sarà quest’anno?

La Lazio secondo me ha grandi prospettive, ha giocatori di grande talento, è una squadra tecnica che però deve riconquistare la credibilità e di conseguenza la tifoseria. Con umiltà credo possa ripercorrere le strade che portano ai quartieri alti della classifica. A mio avviso è un gruppo importante che deve saper raggiungere gli obiettivi degni di questa società.

Rivedendo determinate scelte di Reja, c’è chi dice che non è l’allenatore adatto per questa squadra. Secondo lei che tipo di allenatore è Reja? Va bene per questa Lazio?

Reja ha conquistato la riconferma con i risultati e mi sembrerebbe ingeneroso dare dei giudizi affrettati. Aspettiamolo, diamogli tempo. Reja ha esperienza, in carriera ha ottenuto i suoi risultati, altri invece devono ancora dimostrare il loro valore.

Da allenatore ad allenatore, da scelta coraggiosa a scelta coraggiosa. Papadopulo arriva alla Lazio prima del derby, dove ebbe il coraggio di spostare Giannichedda in difesa. Oggi si chiede a Reja di provare la difesa a quattro, di cambiare completamente modulo. Secondo lei è il momento di fare una scelta coraggiosa?

Secondo me Reja non abbandonerà mai il 3-5-2, perché gli permette di avere a centrocampo un “affollamento di qualità”. Credo che utilizzi, come già fatto a Genova, Ledesma, Matuzalem ed Hernanes. Sono tre grandi giocatori.

Mauro Zarate è diventato ormai un’enigma. Grande stagione nel primo anno poi l’involuzione nella passata stagione. Quest’anno è iniziato con qualche piccolo malumore ed uno screzio con il tecnico. Chi è veramente Mauro Zarate?

Zarate è un grande giocatore che ha pagato nel secondo anno l’esplosione della prima stagione in biancoceleste. Questo campionato dirà l’esatto valore del calciatore, volendolo valutare, per caratteristiche lo paragonerei a Cassano.

Hernanes, il giocatore più importante arrivato nella gestione Lotito, conosce il brasiliano e che tipo di effetto le fa?

E’ un grandissimo calciatore, l’ho visto giocare in un paio d’occasioni e devo dire che mi ha impressionato per la personalità e le qualità tecniche. Credo che possa fare la differenza, come credo che possa giocare tranquillamente con Ledesma e Matuzalem.

Che campionato prevede per la compagine biancoceleste?

Con le potenzialità di cui dispone, è una forza importante in grado di giocarsela con squadre del calibro di Fiorentina, Palermo e Napoli. Può lottare tranquillamente per l’Europa.

Domenica risultato scontato?

Me lo auguro, se la Lazio vince offro la cena a qualche amico.