IL PRECEDENTE - Lazio-Inter Oh Nooo: la sconfitta più dolce

10.05.2015 10:00 di  Matteo Vana  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Lazio-Inter Oh Nooo: la sconfitta più dolce

Un film dal finale già scritto, una pellicola agrodolce che fa pregustare un epilogo degno del miglior Woody Alllen. Lazio-Inter è stato questo in più di una occasione, ma la partita simbolo è sicuramente quella giocata il 2 maggio del 2010. L'aria in città è elettrica, la Roma è seconda in classifica. Davanti i nerazzurri, prossimi avversari della squadra allenata da Reja. In molti evocano un 5 maggio bis, altrettanti chiedono di "scansarsi": il tifo biancoceleste è diviso.

Lazio-Inter è la storia di due amanti: flirtano, si scambiano occhiate di nascosto. Troppo vicini per non essere nulla, ma troppo lontani per avere la certezza di piacersi. Sei giorni che sembrano sei mesi, poi l'incontro fatale. La sera della partita l'Inter indossa il vestito elegante, vuole fare bella figura. L'arrabbiatura dovuta al torto subìto quel lontano 5 maggio pare svanita. La Lazio si mette quello che trova nell'armadio, sa già che sarà la preda, giusto arrendersi. Sarebbe finita così comunque. Eppure la Biancoceleste fa la difficile, si nasconde, non vuole concedersi alla prima occasione. E sì che ne hanno gli uomini di Mourinho per bucare la porta laziale: a mettersi di traverso Don Abbondio Muslera, per lui questo matrimonio non s'ha da fare. Il portiere uruguaiano sembra uno scoglio insormontabile: respinge i tentativi di Eto'o, Sneijder e Thiago Motta. Il pubblico, però, è tutto per l'Inter e al minuto 44 le resistenze sono vinte: calcio d'angolo, Samuel a saltare più alto di tutti, neanche Muslera può nulla. In Curva spunta uno striscione ironico. "Oh Nooo" recita, impossibile immaginare un finale diverso. Il primo tempo si chiude come tutti volevano. Sono in pochi a storcere la bocca, se ne faranno una ragione. La ripresa presenta il solito copione, l'Inter all'attacco, la Lazio cerca di resistere. Ma non si può scappare in eterno al destino, soprattutto quando è aiutato da quelle che, agli occhi dei più, appaiono coincidenze. Ancora un angolo, ancora un colpo di testa, cambia solo il marcatore. Stavolta tocca a Thiago Motta. La squadra di Reja, squalificato per l'occasione, si arrende. Che sia amore. E vissero per sempre felici e contenti.

Alla fine dell'anno l'Inter riuscì a completare il Triplete, la Lazio a salvarsi da un destino infelice, la B era dietro l'angolo. La storia tra i due non è ancora terminata. Ci sono state delle scaramucce, tipiche di ogni coppia, ma quella sera non è stata mai messa in dubbio, il gemellaggio tra tifoserie è salvo ancora una volta. Si rincontreranno di nuovo, come fanno almeno due volte l'anno. Stavolta forse saranno i nerazzurri a darla vinta alla Lazio: omnia vincit amor.