Anche con l'Inter sonora contestazione a Lotito che ora deve scegliere: Lazio o Salerno... - FOTO

Semplicemente contestato. Ancora una volta. Anche nella sfida di ieri sera contro l'Inter all'Olimpico, il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è stato il protagonista principale dei cori di scherno e degli striscioni della tifoseria biancoceleste. La Curva Nord in primis, ma anche gran parte dello stadio, sembra non aver minimamente perdonato al numero uno capitolino l'assenza della scorsa settimana a Bergamo. Una sfida, quella con l'Atalanta, crocevia importante della stagione per la formazione di Reja che, contro la squadra di Colantuono, si giocava una buona fetta delle proprie speranze Champions (poi decadute comunque a causa della vittoria dell'Udinese a Catania). Mentre Kozak e Cana riuscivano a regolare la compagine di casa e a restituire un sorriso lontano dall'Olimpico che mancava ormai da tanti, troppi mesi, Lotito era intento a festeggiare la promozione in Lega Pro del Salerno Calcio, altro club nelle sue mani. Le immagini della gioia, della festa con la tuta del Salerno, della corsa sfrenata per sfuggire ai gavettoni dei giocatori granata ma soprattutto della goffa caduta del presidente biancoceleste hanno fatto il giro del web. In tanti lo hanno accusato di aver "tradito" la Lazio in un momento così delicato e importante, un gesto che è andato ad aggiungersi a quanto la gente, da diversi anni a questa parte, già rimprovera allo stesso Lotito che ha sempre parlato, invece, di una "Sparuta Minoranza" pronta a contestare perennemente il suo operato. Eppure ieri, nonostante la sonora vittoria contro i nerazzurri, cori e slogan sono riecheggiati forti e potenti. La squalifica di dieci mesi da parte della Commissione Disciplinare per irregolarità riscontrate negli acquisti di Zàrate e Cruz e i fatti di Salerno non hanno certo contribuito a rendere più sereno il clima. "Salerno ti esalta, Roma ti insulta: Lotito vattene", o ancora "Lotito pagliaccio, il tuo circo è a Salerno", gli striscioni "dedicati" dalla Nord al numero uno biancoceleste che ora deve scegliere: o la Lazio o il Salerno. Non c'è altra possibilità, infatti. Lotito deve prendere una direzione. Per intenderci, l'art.16 delle carte federali stabilisce che "Non sono ammesse partecipazioni o gestioni che determinino in capo al medesimo soggetto controlli diretti o indiretti in società appartenenti alla sfera professionistica o al campionato organizzato dal Comitato Interregionale". Tradotto: un presidente non può avere in mano più di una società professionistica. E neanche ponendo nelle mani di un prestanome lo stesso club è possibile aggirare la norma. Lo dice il regolamente ed è un aspetto che non va assolutamente sottovalutato. Le domande di iscrizione ai prossimi campionati devono essere presentate entro il 30 giugno, stessa dead line che ha a disposizione Lotito per scegliere da che parte stare.