Calcioscommesse, Leopizzi al telefono su Genoa-Samp: "Zauri racconta della colletta da spartire per 5 rossoblù"

Nell'edizione di questa mattina, la Gazzetta dello Sport pubblica uno stralcio dell'intercettazione da cui potrebbero venire fuori, secondo quanto dichiarato a inizio giugno dal procuratore capo di Cremona Roberto di Martino, "effetti devastanti" all'interno dell'inchiesta sul calcioscommesse. I due personaggi intercettati sono Massimo Leopizzi, capo ultrà del Genoa, immortalato con Domenico Criscito e Giuseppe Sculli nelle foto che li ritraggono fuori da un ristorante, e un altro tifoso rossoblù di nome Davide. La telefonata avviene il 28 maggio, in seguito all'arresto di Omar Milanetto e alla diffusione delle fotografie, e il tema della conversazione verte sul derby della Lanterna dell'8 maggio 2011, vinto 2-1 dal Genoa. Secondo il quotidiano milanese, il punto centrale della conversazione è riassumibile in questo modo: Leopizzi racconta che Luciano Zauri - all'epoca difensore della Sampdoria - disse che diciotto giocatori della Sampdoria misero 100 mila euro a testa per pareggiare il derby. Questi soldi erano rivolti ai calciatori rossoblù Milanetto, Criscito, Dainelli, Palacio e Marco Rossi, il quale però si oppose. L'accordo prevedeva inoltre che, se la Sampdoria fosse rimasta in Serie A, avrebbe fatto vincere i due derby della stagione successiva al Genoa. Al pm, Leopizzi ha negato di aver incontrato Zauri e afferma di aver pronunciato "discorsi da bar". La Procura di Cremona sta ancora indagando, ma nutre dei dubbi sull'esosa cifra totale (1 milione e 800 mila euro) che avrebbero raccolto i giocatori doriani. Nella prima parte della conversazione, la Gazzetta dello Sport riporta alcun frasi salienti pronunciate da Leopizzi, come quella in cui dice che l'incontro con Criscito aveva come obiettivo quello di "fare il culo" al difensore: "M'ha detto: perché non mi dai la mano? Gli ho detto: perché sei un uomo di merda... Perché ti sei venduto il derby. Lui m'ha cominciato a raccontare la storia del derby". Il capo ultrà, inoltre, dice all'amico che Sculli si trovava in quel ristorante per caso, non per pianificare la combine di Lazio-Genoa, come invece sospettano i pm. Quindi Leopizzi afferma che i leader della curva genoana sono andati a "interrogare" tutti i giocatori sospettati. A questo punto, la Gazzetta ritiene opportuno riportate la trascrizione quasi integrale dell'intercettazione:
Davide: però allora bisogna dare i nomi.
Leopizzi: raccontiamo tutto… raccontiamo tutto.
D: e poi il discorso è: il prossimo anno Sculli se ne deve (andare), qua non ci deve stare.
L: fuori dal cazzo, però ti dico una cosa Davide… Sculli quella sera non c’entra niente, non è lì per il derby. Sculli è della Lazio quella sera.
D: va beh.
L: è lì con un amico suo (il pregiudicato Altic, ndr) col quale parla forse di macchine, di Ferrari, di assicurazioni. Io e Fabri andiamo lì perché Fabri mi dice: ho sentito Criscito e mi ha detto che è lì. Bene, dico, andiamo a chiedere spiegazioni. Sculli il derby non l’ha giocato. Eravamo lì per Criscito come il giorno prima eravamo io e Marco in Piazza Paolo da Novi con Marco Rossi, mi spiego?
D: certo.
L: a noi interessava il derby. E di fatti poi abbiamo saputo come era la storia del derby e poi insomma i ragazzotti se la cantano (…)
D: lo sappiano chi c’è ancora (nella presunta combine, ndr) e dovrebbe uscire perché se fosse un uomo sarebbe il primo a dire “Signori vi dico la versione”.
L: ma ragazzi, cioè, ma il quinto, il quinto del giochetto è Palacio.
D: e appunto… a posto no, ma ce n’è un altro.
L: non Kaladze sul derby.
D: no no è Scarpi.
L: io a ’sto giro non so un cazzo.
D: Massi è Scarpi.
L: ma sul derby ti dico i nomi, te li dico a voce alta. I contattati sono Marco Rossi che dice “siete matti” ok? Dice: siete dei pazzi, non accetterei mai, e difatti Marco è l’unico pulito. Criscito che dice uhm.
D: (ride).
L: quello che fanno i vecchi… dice nì, dice: quello che fanno i vecchi facciamo anche noi. Ma queste sono cose che sappiamo tutti cioè io, Roberto, Marco… Puoi domandare… E dice: se lo fanno i vecchi lo faccio anche io. E poi ci sono Palacio, Dainelli e Milanetto. Punto chiuso. Il derby è questo. Ti do i dettagli.
D: il derby sì, però c’è anche il signor Scarpi se vogliamo parlarne. Perché poi allora veramente se facciamo pulizia togliamo tutto.
L: assolutamente.
D: perché se no allora ci troviamo sempre qualcuno che sa qualcosa di più e non va bene.
L: parli con quello che ne sa più di tutti, te lo dico io. Ho detto che Milanetto se ne deve andare non perché me l’ha detto qualcuno… un giornalista… un amico al bar. Perché me l’ha detto il suo compare, hai capito?
D: sì.
L: e ti aggiungo un pezzo. Io quest’estate, quando facemmo la contestazione a Milanetto, quel pomeriggio ero a Auronzo di Cadore, al ritiro della Lazio… E l’uomo che racconta tutto te lo dico qua… E’ Zauri. Non Mauri… Zauri. Che Zauri quel giorno era in campo (con la Sampdoria, ndr).
D: ah ah
L: Zauri racconta dei 100 mila euro per diciotto da spartire per 5 giocatori del Genoa. Che facevamo 350 mila euro a giocatore, e poi Zauri dice anche (che) l’accordo era: l’anno prossimo il Doria in Serie A due derby…
La linea cade, ma gli inquirenti ritengono che la frase verta sull'accordo sui successivi due derby da far vincere al Genoa.