Florentino Perez: "Ci hanno voluto uccidere, ma la Superlega non è morta"

22.04.2021 09:10 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Florentino Perez: "Ci hanno voluto uccidere, ma la Superlega non è morta"
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ai microfoni de El Larguero della Cadena Ser, nota trasmissione sportiva spagnola, è tornato a parlare Florentino Perez. Il numero uno di Real Madrid e Superlega non è sembrato pimpante come due giorni prima, ma pensieroso e a tratti triste. La prima stoccata arriva in apertura: "Presidente della Superlega? No presidente del Madrid”. Poi l'attacco: "Ci hanno voluto uccidere, come se avessimo tirato una bomba atomica. In vita mia non avevo mai visto tanta aggressività. Aggressività di gente che non vuole perdere i propri privilegi".

PROGETTO IN PAUSA - "La Superlega non è morta. Dicono che la Juventus se n’è andata, e non è così. Dicono che il Milan se n’è andato, e non è così. Anche gli inglesi sono ancora dentro, come il Barça. Siamo ancora tutti dentro perché per uscire bisogna pagare una penale. Abbiamo deciso di prenderci una pausa per cercare di spiegare un progetto al quale abbiamo lavorato per tre anni. E che forse abbiamo illustrato male. Ma non ce ne hanno dato il tempo, ci hanno attaccato con un’aggressività incredibile".

INGLESI IN LÀ CON GLI ANNI - "Tra noi dodici c’è sempre stata una società inglese meno convinta degli altri, e che ha contagiato negativamente il gruppo. Tra le altre società inglesi ci sono diverse persone in là con gli anni, si sono spaventati. Ci sono tanti americani che hanno club in Nfl, in Nba, hanno altri interessi, non si aspettavano questa aggressività, si sono preoccupati. Avevamo un accordo vincolante ma abbiamo preferito farci da parte".

NO CAUSA LEGALE - "Non possiamo intraprendere azioni legali, però sì, tra noi c’è un accordo vincolante. Il nostro non è un campionato chiuso, può entrare chiunque. Non vogliamo uccidere i campionati. I giovani non guardano più il calcio, vogliono vedere un Nadal-Federer tutte le settimane. Il calcio è asfissiato dalla crisi, non arriveremo al 2024 se non troviamo più soldi".