Atalanta - Lazio 3-1| Supplizio al Gewiss, la Dea affonda i biancocelesti

05.02.2024 07:00 di  Saverio Cucina  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Atalanta - Lazio 3-1| Supplizio al Gewiss, la Dea affonda i biancocelesti
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Cilindrata ad alta frequenza e la Lazio si inceppa, anzi, si sgretola lentamente sotto i colpi dell’Atalanta e di un De Ketelaere in formato Kakà. La corsa Champions ora torna ad essere un’utopía, ancora più al netto del risultato, che vanifica quello dell'andata.

CONFERME E SORPRESE - È Castellanos a vincere il ballottaggio con Immobile in avanti, il nodo più intricato alla vigilia per Sarri, con Isaksen e Felipe Anderson ai lati. Luis Alberto e non Vecino dal primo minuto a completare il reparto con Rovella e Guendouzi, sugli esterni Lazzari e Marusic, con Gila confermato accanto a Romagnoli. Attacco leggero per Gasperini che sceglie quelli in miglior condizione: Pasalic, Miranchuk e De Ketelaere.

TROPPI BPM - Neanche un giro di lancette e subito una ghiotta chance per la Lazio con un prezioso filtrante di Luis Alberto per Felipe Anderson, che però pecca nel primo controllo favorendo l'uscita a terra di Carnesecchi. Ritmi altissimi nei primi minuti, i biancocelesti tengono i BPM dell'Atalanta ma poi perdono il passo lasciando sempre più metri agli avversari. Sintomatica la défaillance di Marusic che accusa per alcuni istanti difficoltà a respirare. Il primo brivido è al 15' con il colpo di testa ravvicinato di Kolasinak che trova la pronta risposta di piede di Provedel. Ma è solo il preludio al gol del vantaggio della Dea: cross dalla sinistra di De Ketelaere, sponda di Scalvini per Pasalic che stoppa con il petto e infila Provedel col destro. Male Gila, in ritardo Romagnoli.

LA REAZIONE CHE NON C’È - Prova a rialzare la testa la Lazio, a tratti più organizzata nella seconda metà della prima frazione, ma ancora poco incisiva sotto porta. Al minuto 27 Luis Alberto avrebbe l’opportunità per scaldare quantomeno i guantoni di Carnesecchi su calcio di punizione ravvicinato, ma la traiettoria dello spagnolo si spegne sopra la traversa. Tentativi sterili che consentono ai padroni di casa di riaffacciarsi con maggior prepotenza in avanti e, con un pizzico di fortuna, di trovare la rete del raddoppio dal dischetto: tocco fortuito con un braccio di Marusic su cross di Ruggeri, calcio di rigore che De Ketelaere trasforma spiazzando Provedel. Poche soluzioni, tanto nervosismo e due gialli nel finale di tempo, Felipe per fallo su Miranchuk e Luis Alberto per proteste.

LENTO DECLINO - Sarri corre ai ripari: dentro Pellegrini e Casale al posto di Lazzari e Gila. Ma le scosse di assestamento scuotono la Lazio anche in avvio di ripresa, con Miranchuk che grazia la difesa laziale peccando di altruismo. Lampo biancoceleste al 52’ con il primo tiro di Felipe Anderson murato e la successiva ribattuta di Isaksen che col mancino non trova il bersaglio grosso. Ma l’Atalanta gioca sul velluto, ogni ripartenza è un brivido dalle parti di Provedel, bravo e reattivo nell’occasione del tiro ravvicinato di Miranchuk. Altra girandola di cambi: Immobile per Castellanos e Pedro per Isaksen. Poco dopo Vecino rileva un Luis Alberto evanescente. La musica non cambia, anzi. La Lazio oltre che ferita sembra addirittura svogliata. L’Atalanta specula con la complicità di tutta la retroguardia laziale e con un De Ketelaere davvero straripante che al minuto 76’ cala il tris: la marcatura di Pellegrini lascia il tempo che trova e il belga chiude il sinistro sul primo palo, con un Provedel questa volta non esente da colpe. La reazione d’orgoglio della Lazio è tardiva e passa dai piedi di Immobile che trasforma dal dischetto un rigore causato da Djimsiti. 5 minuti più tardi lo stesso Ciro sfiora l’incrocio di testa. Davvero poco o nulla, neanche per l’illusione finale.