IL PRECEDENTE - Lazio-Atalanta 3-0, quando Luzardi diventò l'eroe della Nord

08.03.2014 09:00 di  Matteo Vana  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Vana - Lalaziosiamonoi.it
IL PRECEDENTE - Lazio-Atalanta 3-0, quando Luzardi diventò l'eroe della Nord

Lazio-Atalanta è una di quelle partite che rischia di passare alla storia più per fatti extracalcistici che per quello che succederà nel rettangolo di gioco. Cosi come contro il Sassuolo, infatti, andrà in scena la contestazione al presidente Lotito organizzata dal tifo laziale: stavolta, però, invece di recarsi in massa allo stadio per manifestare il proprio dissenso, i supporter biancocelesti diserteranno l'impianto capitolino. Un modo per far capire a chi di dovere che la Lazio non si usa, la Lazio appartiene a chi la ama e non a chi la gestisce. Un clima che rischia di diventare pesante, il tifo laziale è stufo e manifesta la propria volontà. Sembrano lontani i tempi in cui anche una rissa poteva far nascere un amore.

25 ottobre 1992, all'Olimpico arriva l'Atalanta. Impegno certo non proibitivo per gli uomini allenati da Dino Zoff che impiegano meno di un minuto per portarsi in vantaggio: calcio d'angolo, difesa bergamasca piuttosto maldestra e Signori, appostato nelle vicinanze, fulmina Ferron allontanando Van Basten, suo rivale nella classifica marcatori. Il vantaggio immediato frena l'avanzata biancoceleste, l'Atalanta cerca di sfruttare le carenze di una formazione fin troppo sbilanciata in avanti con Doll, Gascoigne e Fuser. Nonostante la spregiudicatezza messa in campo dall'allenatore biancoceleste la difesa tiene ed il primo tempo si chiude sul parziale di 1-0. Ci mette un po' di più la Lazio a sbloccare il secondo tempo, ma ce la fa con Winter; il suo gol mette al sicuro il risultato del match e ne sancisce l'inizio di un altro. Entra in scena Gascoigne, genio e sregolatezza, che prima riprende platealmente Doll, poi se la prende con Alemao, reo di aver commesso un fallo proprio ai danni dell'inglese. Da qui si scatena il finimondo, i giocatori vengono alle mani, la Nord rumoreggia, vengono espulsi proprio Alemao e Luzardi, difensore biancoceleste che aveva energicamente difeso il proprio compagno di squadra. Zoff toglie Signori e Doll, c'è tempo per vedere il capolavoro di Fuser, una cannonata su punizione che fissa il punteggio sul 3-0.

Quella partita non verrà certo ricordata per il gioco o per il risultato, ma per un fatto insolito. Qualche giorno dopo quella rissa, infatti, Luzardi, difensore bresciano soprannominato "Rambo" viene premiato da alcuni tifosi biancocelesti con una targa per aver difeso il compagno di squadra Gascoigne ed aver dimostrato attaccamento alla maglia. Sulla targa una scritta che vale più di mille parole: "A Luca Luzardi...uno come noi". I tempi non sono cambiati, servono giocatori pronti a dare tutto per i propri compagni, ad onorare la maglia ed il prestigio della squadra, giocatori nei quali si possa vedere incarnata la lazialità che contraddistingue ogni tifoso biancoceleste. Quella Lazio non brillava certo per risultati e non ambiva a posizioni di vertice, ma sapeva accendere i cuori dei propri sostenitori.