Siviglia, il Sanchez Pizjuan fa paura: l'orgoglio sevillista attende la Lazio - FOTO

19.02.2019 17:10 di  Francesco Bizzarri  Twitter:    vedi letture
Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
Siviglia, il Sanchez Pizjuan fa paura: l'orgoglio sevillista attende la Lazio - FOTO

Contro il Siviglia, ma anche "contro" i tifosi del Siviglia. La Lazio giocherà dentro uno stadio caldissimo. Normale da queste parti. Il Ramon Sanchez Pizjuan è pronto: circa 35mila spettatori, nonostante un orario poco consono per le abitudini spagnole, (fischio d’inizio ore 18, quando molte persone sono ancora a lavoro), riempiranno gli spalti.

LA STRUTTURA - Estadio Ramon Sanchez Pizjuan vede la luce nel 1958. Appena due anni prima viene posata la prima pietra. Il progetto porta la firma di Manuel Munoz Monasterio. Non un architetto qualunque: ha ideato già il Santiago Bernabeu di Madrid e il Mestalla di Valencia. L’ultimo aggiornamento è del 2015: un vero gioiello sportivo. Perché, contrariamente a quanto si dice, un impianto sportivo di primo livello non deve essere per forza costruito lontano dalla città. Qui siamo a circa 20 minuti a piedi dal centro. Tutti passeggiano per arrivare, al massimo prendono i mezzi di trasporto, molto efficienti. Poche possibilità di parcheggio? Pazienza, la macchina si lascia a casa. Un luogo pericoloso? A ridosso dell’entrata c’è addirittura un piccolo parco giochi per bambini, con tanto di scivolo e altalena. Su un lato c’è un modernissimo centro commerciale, su un altro lo shop ufficiale. Insomma, il Ramon Sanchez Pizjuan è l’esempio perfetto di uno stadio moderno nel cuore della città.

QUESTIONE DI ORGOGLIO - Come un devoto che passa davanti alla croce. Il tifoso del Siviglia, quando va allo stadio, osserva sempre il murales che copre una facciata dell’impianto. Un’opera di 480 metri quadri che ha più di 30 anni creata da Santiago Del Campo. Uno che si è innamorato del club a 11 anni grazie ad una “mancia” della zia. Quei soldi gli sono serviti per diventare membro della società. Sul murales padroneggia lo stemma della squadra, intorno tutti i gagliardetti di altri club. Uno risalta subito all’occhio: i colori sono bianco e celesti con la scritta Roma. Un chiaro riferimento alla Lazio, conosciuta in Europa come Lazio Roma. Sotto ci sono 8 date, tutte a ricordare qualcosa di unico. Dalla fondazione del club, sino al 1982, anno del Mondiale spagnolo.

GRANDI PARTITE - Siviglia contro Lazio sarà solo l’ennesimo super match da vivere. Qui si è giocato anche Brasile - URSS e Germania Ovest - Francia (semifinale) del Mundial 1982. E ancora: ha ospitato la finale di Coppa Campioni del 1986 tra Steaua Bucarest e Barcellona vinta dai romeni ai calci di rigore. Ispira imprese. Suonerà L’Inno del Centenario: parole importanti, scritte addirittura sulla cornice del terzo anello. Ma ben impresse soprattutto nei cuori e nelle teste di tutti i tifosi del Siviglia. Il brano, è arrivato ad essere il singolo più venduto in Spagna classificandosi quinto nella classifica hit del 2005. Il finale mette i brividi: “Dicono che non molla mai e che l’arte del suo calcio non ha rivali. La mia squadra ha lottato per oltre 100 anni, difendendo il nome della nostra città”.