Lazio London: "Tommaso Inzaghi vedeva le partite con noi. Qui il derby..."

14.11.2021 07:15 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Ludovica Lamboglia - Lalaziosiamonoi.it
Lazio London: "Tommaso Inzaghi vedeva le partite con noi. Qui il derby..."

Oltre 1.433,09 km, l’amore per la Lazio supera ogni tipo di ostacolo. Non serve abitare nella Capitale, il tifo biancoceleste va oltre ogni confine. Si arriva persino in Inghilterra perché per questioni di lavoro bisognava trasferirsi dalla città natale della propria squadra del cuore e trovare un posto sicuro nel mondo. É la storia di Lazio London Club fondato da un laziale che per lavoro si è dovuto trasferire proprio a Londra. Un “club” per accogliere chi come lui ha bisogno di sentirsi a casa nonostante la distanza. Oggi ci si ritrova in un pub, domani in un altro per seguire la propria squadra, la Lazio, quella che più li fa soffrire e innamorare giorno dopo giorno. Il club è nato anche su Facebook "Lazio London" e Instagram "@lazio_london" e potrete seguirli proprio su queste due piattaforme. Nel frattempo a parlare di tutto questo è Massimiliano il presidente della Lazio London Club intervenuto ai nostri microfoni in esclusiva. Queste le sue parole: “Noi siamo un gruppo di ragazzi che viviamo qui a Londra. La Lazio London l’ho fondata nel lontano 2013. Ogni volta dovevamo chiedere ai pub se mettevano la Lazio anziché il Manchester United o il Tottenham, a quel punto però abbiamo pensato io e un gruppo di amici di fare una pagina Facebook e di vedere se ci fosse altra gente interessata a vedere la partita con noi. Dopo un po’ siamo cresciuti, all’inizio eravamo in una delicatessen italiana chiamata Veneticus sempre nel 2013. Poi crescendo di numero abbiamo cambiato un po’ di posti”.

Come vi organizzate per vedere le partite della Lazio?

Noi creiamo un evento per vedere la partita in pub con cui abbiamo degli accordi, quest’ultimi ci danno una sala e noi vediamo le partite della Lazio lì. Ogni tanto ci dicono che dobbiamo andare via per altri impegni per questo non abbiamo un luogo fisso. Il nostro desiderio sarebbe quello di averne uno nostro personale che gestiamo noi come un punto di riferimento fisso”.

Com'è vivere il derby lontano da Roma? Che clima si respira in città?

“É dura stare lontano dalla Capitale quando c’è un derby. Non possiamo essere lì a dare il nostro supporto vocale alla squadra e la nostra presenza. Dura però sarebbe ancora di più se non ci fosse la possibilità di vederlo insieme ad altri laziali. Al derby siamo 60-70 persone. Prima avevamo un pub grandissimo sul Tamigi davanti al London Eye in cui potevamo vedere la stracittadina con 100-150 tifosi. Era una cosa spettacolare, sembrava che stessimo in Curva. Ci piace viverlo e soffrirlo insieme”.

Andate in trasferta per seguire la Lazio? E allo Stadio Olimpico?

“La pandemia ci ha rovinati. Prima del Covid, quando la Lazio stava per vincere lo scudetto, eravamo fissi con una cinquantina di persone lì, al derby ne eravamo ancora di più. Venne a trovarci anche Tommaso Inzaghi, si vedeva le partite con noi perché lui abita qui a Londra e lo avevamo spesso qui con noi a vedere le partite della Lazio. Poi con la pandemia i pub hanno chiuso siamo stati fermi quasi due anni. Prima del Covid succedeva molto spesso che per le trasferte europee partissimo da qui tutti insieme a vedere la Lazio. Alcuni di noi partono e si ritrovano anche nel weekend a Ponte Milvio per godersi una domenica pomeriggio tutta biancoceleste. Adesso piano piano stiamo ricominciando”.

Con l'addio di Simone Inzaghi e l'arrivo di Maurizio Sarri, che clima c'era in città?

“Sai quello che lasci ma non sai quello che trovi. Noi sapevamo che se Simone Inzaghi fosse andato via, Sarri sarebbe stato il nome migliore per rimpiazzarlo. All’inizio c’era molta euforia in quanto ci ha fatto dimenticare presto il triste addio. I dubbi rimangono però perché ovviamente hanno dovuto cambiare modulo passando da un 3-5-2 al 4-3-3 e ci sono molte discussioni in quanto si pensa che la squadra non sia adatta a coprire il nuovo modulo. Non sono stati fatti gli acquisti necessari. La squadra sta soffrendo ad adattarsi a questo nuovo tipo di gioco. Siamo ancora all’inizio”.

A cosa mira il Lazio London Club?

“Noi siamo qui per motivi lavorativi. Io ho lasciato Roma nel 1999, prima sono stato in Olanda poi nel 2011 sono venuto qui a Londra. I ricordi che ho dello Stadio Olimpico risalgano al periodo del pre scudetto con Paul Gascoigne, Beppe Signori, Casiraghi. In quel periodo andavo sempre in Curva Nord. Lasciando l’Italia purtroppo non ci andavo più con frequenza allo stadio. Ritrovandomi qui a Londra con altri amici laziali abbiamo per l'appunto deciso di  creare questo punto di ritrovo. Sono molto contento di questo perché ci sono tantissimi ragazzi romani che vengono qui a Londra per lavoro e si trovano un po’ spaesati. Molte volte noi li abbiamo aiutati nel trovare un’occupazione, una casa. Molti di loro si sono affezionati a questo nostro gruppo proprio perché hanno trovato un punto di riferimento che li fa sentire a casa”.

Avete qualche attività in corso lì a Londra?

“Noi abbiamo organizzato anche una squadra di calcio e un altrettanto torneo che è molto seguito. Si tratta di supporters che vivono a Londra non di squadre inglesi ma appartenenti a quelle che militano in Serie A. Ci sono tutti i supporters del Milan, della Juventus, dell’Inter e della Lazio stessa. Adesso ci sono 10 squadre. Noi facciamo questo torneo ogni domenica e si chiama ‘London Supporters League’ e quindi anche qui ci sentiamo parte di un gruppo”.