ESCLUSIVA - Lazio, Mattia Mingarelli: "Ho tatuato Mandas". E su Sarri...

07.09.2025 16:00 di  Simone Locusta   vedi letture
ESCLUSIVA - Lazio, Mattia Mingarelli: "Ho tatuato Mandas". E su Sarri...

In attesa del suo momento, Mandas omaggia il suo passato e sceglie di fissarlo sulla sua pelle. Come ogni bambino è stato forgiato dai cartoni animati, proprio per questo ha chiesto a Mattia Mingarelli, con cui già abbiamo fatto quattro chiacchiere qualche settimana fa, di tatuargli sulla gamba alcuni personaggi iconici per la sua infanzia. Abbiamo intervistato Mattia in esclusiva: ci ha raccontato dell'incontro, del rapporto che ha instaurato con Christos e ci ha detto la sua sulla nuova Lazio di Sarri tra ambizioni, aspettative e speranze in vista di gennaio...

È passato poco più di un mese dal tuo primo incontro con Mandas, ora vi siete incontrati di nuovo per realizzare i tatuaggi. Si può dire che state diventando amici…

"Sì. Mi fa piacere, ogni tanto ci iscriviamo. Lui è sereno, adesso pensa al Mondiale perché ora ha l'impegno con la Grecia, ha due partite per la qualificazione al Mondiale. Ogni tanto ci sentiamo e mi fa piacere".

Come è nato l'incontro questa volta?

"Quando gli consegnai la maglietta mi disse che un giorno gli avrei fatto un tatuaggio. Ovviamente quando voleva io ero a disposizione e con il fatto che tornavo dalle ferie e non avevo ancora gli appuntamenti segnati ho deciso di rientrare prima e sono andato a casa sua a fargli il tatuaggio. Siamo stati tutto il pomeriggio e abbiamo parlato del più e del meno. Siamo diventati amici, non dico stretti, però ogni tanto ci sentiamo".

⁠I protagonisti dei tatuaggi scelto da Christos sono tutti personaggi di cartoni animati. Hanno un significato particolare per lui?

"Lui ha Timon e Pumba tatuati, che lo hanno accompagnato da quando era bambino, e voleva continuare la gamba con altri personaggi di cartoni animati tra cui quei tre che ha fatto, ovvero 'Gli Invincibili', 'Il Pianeta del Tesoro' e 'Avatar'".

Parlando di campo, dall’ultima volta che ci siamo sentiti sembra che Sarri abbia sciolto le riserve sul ballottaggio tra i pali…

"Mandas ha 23 anni, sicuramente le capacità e la possibilità di giocare alla Lazio non gli mancano. Tra virgolette è stato sfortunato che gli è capitato Sarri, lui vedeva Provedel quando facemmo i 21 clean sheet quell'anno e con la costruzione dal basso sente più affidabile Provedel. Però io a Mandas ho detto che il campionato è lungo, è giovane, ha tante possibilità di crescita e secondo me la sua parte se la ritaglierà. Anche perché per lui è importante giocare per il fatto del mondiale, così non riesce a giocare neanche nella Grecia. Però io ho detto che il campionato è lungo, quindi sicuramente le possibilità per giocare ce le avrà. Mandas così è entrato, da una banale febbre per Provedel. Mandas fa il suo esordio contro la Roma e vinciamo 1-0, e comunque ha fatto pure belle parate, non era facile. Chiamato in causa così a sostituire Provedel, che per noi era tutto un punto di riferimento, Mandas neanche si conosceva. Però poi alla fine si è dimostrato quello che era, è vero che Baroni l'anno scorso gli ha dato la titolarità e io gli ho detto di ripartire dall'anno scorso, con i presupposti e la convinzione. L'importante è che la Lazio vince. Però se lo vedo in campo a me fa piacere proprio per questa forma di amicizia che è nata con lui".

Si è conclusa la sessione estiva di calciomercato. È stata un’agonia vedere le altre operare oppure l’hai vissuta meglio di quanto pensavi?

"Io entravo sulla pagina vostra, perché voi scrivete sempre le cose per quello che sono, e speravo sempre che ci fossero aggiornamenti. Poi ecco, ho letto del blocco del mercato... Uno purtroppo si deve mettere l'anima in pace, speriamo di far bene con le risorse che abbiamo. Però certo, sicuramente vedi le squadre che prendono giocatori e comunque sia c'è sempre quella sottile speranza che quelli che abbiamo possano fare bene. Sicuramente degli innesti servivano, l'ha detto pure Sarri, ma non è che lo devo dire io, è una cosa palese. Però purtroppo ci dobbiamo tenere questo e speriamo di fare un bel campionato. Chissà, magari a gennaio qualcuno verrà preso".

C'è un nome che ti aspetti?

"Si dice che a gennaio il mercato si sbloccherà, almeno parzialmente. Poi dipende anche da come va il campionato, perché ora noi stiamo facendo i conti senza l'oste. È capace si trovi la quadra giusta con i giocatori che ha Sarri li riesce a valorizzare. Sicuramente se entra qualcuno a gennaio che può fare meglio per noi è tanto di guadagnato. Si parla di Insigne, forse sarò uno di quelli che va controcorrente. Perché dicono che la rosa va ringiovanita, però attualmente svincolato c'è lui, io non ci penserei due volte a prenderlo. Perché secondo me dal sessantesimo in poi potrebbe risultare comunque devastante".

A noi manca la qualità, e a lui quella non manca di certo...

"Sì, a noi attualmente manca quello, manca chi salta l'uomo. C'è Castellanos che dà profondità, Zaccagni è l'unico che fa l'uno contro uno. Isaksen speriamo che rientri presto perché salta l'uomo. Cancellieri è ancora un po' acerbo, anche se le doti non gli mancano. Poi Insigne ha la mattonella sua. Là non serve avere venti o quarant'anni, se ce l'hai quella rimane". 

Una Lazio dalle due facce: a Como una delle peggiori degli ultimi anni, mentre contro il Verona è tornata alla vittoria con un calcio spumeggiante. Quale pensi sia il vero volto della nuova Lazio di Sarri?

"Il Como darà filo da torcere a tante squadre, li ho visti molto quadrati e hanno preso giocatori di livello. Fabregas per me è un grande allenatore e ha tutte le carte in regola per poter ambire a qualche altra squadra di livello. Era la prima partita, l'anno scorso gliene hai fatti cinque, quest'anno la musica è cambiata. Poi hanno comunque Nico Paz, pure Mandas mi ha detto che è un altro tipo di giocatore, un altro livello, per come tocca la palla in mezzo al campo. Contro il Verona la Lazio è stata più quadrata, ha concesso poco e niente. Ovviamente il Verona è una squadra modica, farà pure difficoltà a salvarsi secondo me, ho visto pure la prima partita. Adesso non è che si può parlare di prima o seconda Lazio, è ancora presto. Io spero che sia la seconda versione, che è quello che ci aspettiamo tutti quanti. Lo speriamo un po' tutti".

L'ultima volta che ci siamo sentiti hai detto che, secondo te, nonostante le difficoltà quest’anno la Lazio potrà comunque dire la sua. Soprattutto con il ritorno di Sarri. Sei ancora di questa opinione o vedi un gap troppo importante con le altre?

"Di tutti gli allenatori che potevano venire alla Lazio, Sarri era l'unico che poteva risollevare un po' il morale e la situazione. Anche perché il pubblico lo ama, lui ama il pubblico, è un discorso d'amore. Posso confermare ciò che ho detto l'altra volta, il gap sicuramente c'è perché non abbiamo avuto la possibilità di rinforzarci e gli altri si sono rinforzati. Però, ti ripeto, ora è troppo presto per dare una sentenza. A lungo andare potrà dire la sua, sicuramente la Champions la vedo molto difficile. C'è il Napoli, ma pure la Roma purtroppo. Loro hanno i soldi e comprano. E Gasperini si lamenta pure, dice che non è soddisfatto del mercato. Sarri che deve dire allora...".

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