Discriminazione territoriale, avv. Contucci provocatorio: "Si può scrivere Laziale burino?"

Pubblicato ieri alle ore 11:01
10.10.2013 07:40 di  Matteo Botti  Twitter:    vedi letture
Fonte: Matteo Botti / Lalaziosiamonoi.it
Discriminazione territoriale, avv. Contucci provocatorio: "Si può scrivere Laziale burino?"

Una volta era la ‘discriminazione razziale’. Uh uh. Buu. Versi e scimmiottamenti ignobili, se riversati nei confronti di un essere umano per la semplice discriminante di avere la pelle di un colore diverso dal nostro. Ora, in voga, nell'occhio del ciclone e negli orecchi dei giudici federali c’è la 'discriminazione territoriale'. Ora? No, da sempre. Lo sfottò tra città e città, tra piazza e piazza esiste di fatto dall'alba dei tempi. Campanili a confronto, il Vesuvio, la nebbia – tanto per citare alcuni esempi. La chiusura dello Stadio San Siro per la prossima partita casalinga del Milan ha fatto discutere, non poco. Ha smosso un polverone. È possibile che le società siano ostaggio di uno sparuto gruppo di propri ‘sostenitori’? A quanto pare si. A Roma, dove peraltro la mattina ci si sveglia a caffè, cornetto e sfottò, la sentenza non lascia indifferenti, tutt’altro. A tal proposito eccola, la provocazione. Protagonista l’avvocato Lorenzo Contucci, storico supporters giallorosso, conosciuto come strenuo difensore dei tifosi. Il presidente dell'azionariato popolare romanista – My Roma -, legale di alcuni supporters arrestati dopo i disordini del derby, ha inveito oggi sulle pagine de "Il Romanista" con la sua personale condanna alle istituzioni, tirando provocatoriamente in ballo la rivalità sportiva e territoriale che frappone Roma e Lazio: “Un esempio: se io faccio uno striscione con scritto "laziale burino" è discriminazione territoriale perché per burino si intende magari una persona che viene dai campi e che non è residente a Roma? Se così è, allora posso dire che qualcosa che fa si che la discrezionalità sia assoluta. Meditate gente, meditate.