Benfica, Rui Costa su Cavani: "Non puoi chiedere 10 milioni a 34 anni"

Il direttore sportivo dei portoghesi è tornato sulla trattativa non andata in porto per Cavani, spiegandone i motivi.
05.09.2020 12:15 di  Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: lalaziosiamonoi.it - Leonardo Giovanetti
Benfica, Rui Costa su Cavani: "Non puoi chiedere 10 milioni a 34 anni"
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© foto di Imago/Image Sport

Edinson Cavani è uno degli uomini mercato di questa sessione estiva. L'attaccante, concluso il suo contratto con il Psg, sembrava essere a un passo dall'accasarsi al Benfica, ma la trattativa alla fine non è andata in porto. A tal proposito è tornato a parlare Manuel Rui Costa, attuale direttore sportivo dei portoghesi, che non ha usato mezzi termini: "Noi abbiamo fatto il nostro. Voleva 10 milioni di ingaggio, e per noi non è sostenibile. Siamo arrivati a 7 milioni. Un giocatore di quasi 34 anni non può chiedere quelle cifre". Anche la Lazio sembrava poter essere interessata al giocatore, ma a queste condizioni non è un profilo che verrà preso in considerazione.

INGAGGI ALTI - L'ex centrocampista del Milan si è poi soffermato sulla situazione stipendi nel calcio di oggi: "Oggi i calciatori sono dei giocattoli in mano ai procuratori. Ma come si può fare un investimento simile. Vuol dire che si dovrebbe aumentare l’ingaggio di tutta la squadra. La colpa però è anche dei dirigenti e delle società. Il mondo del calcio deve darsi una bella ridimensionata, con ingaggi fissi. Tu sei il più forte del mondo L’hai dimostrato sul campo? Ok, 10 milioni, perché sei Messi o Ronaldo. Il resto deve adeguarsi, con stipendi sostenibili per le società. Vedo ragazzi salire dalla primavera alla prima squadra, e dopo mezza stagione fatta a buoni livelli, bussano alle porta battendo cassa. ‘Sto giocando bene, voglio 2 milioni a stagione, altrimenti vado via’. Cosa? Per un paio di goal e due buone giocate? Non esiste una cosa del genere. Ci sono ragazzini di 24 anni che prendono 7/8 milioni, questa non è una cosa normale. Io dico che dobbiamo darci tutti una regolata, altrimenti il calcio è destinato a finire presto”.

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