Castroman ricorda: "La mia Lazio era fortissima. E quel gol alla Roma..."

18.09.2025 15:45 di  Simone Locusta   vedi letture
Castroman ricorda: "La mia Lazio era fortissima. E quel gol alla Roma..."

Lucas Castroman, ex calciatore della Lazio, è intervenuto ai microfoni di Radiosei per ricordare i suoi anni in biancoceleste, il gol al derby allo scadere grazie al quale è entrato nella storia, e per parlare della Lazio di Sarri. Ecco di seguito le sue parole:

"Tutti noi che abbiamo giocato in questa bellissima società ci auguriamo il meglio; con il rientro di Sarri speriamo che la squadra cominci piano piano a risalire, ce lo auguriamo per i tifosi e l’ambiente tutto. Al primo derby non capivo molto il significato di questa partita, ero arrivato da poco. Giocarlo, far gol pareggiare al 95′ quando la Roma stava per vincere lo scudetto e fare il giro in campo è stato una magia. Dopo quella partita ho capito veramente cosa fosse il derby. La settimana prima i tifosi sfidano i romanisti, anche poi sugli spalti. Si sente proprio per strada, è un po’ come Boca-River qui in Argentina; una cosa simile, speciale".

"Un ritorno da svincolato alla Lazio? (Ride, ndr). Ormai ho 45 anni, magari più avanti come allenatore o comunque a lavorare per questa società: mi piacerebbe tantissimo. Da 12 anni sto lavorando con i bambini in una scuola calcio costruita nel mio paese, voglio aiutarli a prescindere da quale futuro sceglieranno".

"La mia Lazio? Non posso scegliere, era fortissima. C’erano dei ragazzi giovani che poi sono diventati campioni, vedi Nesta. Oppure ‘adulti’ come Peruzzi, che era fortissimo. Gli argentini tutti: Veron, Crespo, il Chiolo, Lopez. E ancora Nedved, Stankovic, Mihajlovic che ricordo sempre. Dopo è arrivato Stam. Erano tutti forti, non riesco a dirne uno soltanto. Ci sono stati tanti veri campioni, persone squisite".

"Il più cattivo tra Stam, Mihajlovic e Couto? Nando (ride, ndr), era abbastanza ‘cattivo’. Stam sembrava, aveva la faccia cattiva ma era un ‘dolce di latte, come diciamo in Argentina. Anche Nando era simpaticissimo, il primo scherzo me lo fece lui in ritiro. In campo volevano vincere sempre e fuori sono persone meravigliose".