Siviglia ricorda: "La Lazio è stata vita". Poi con Totti, Lotito e il Real...
Sebastiano Siviglia torna a parlare di Lazio. L'ex difensore biancoceleste, oggi collaboratore di Simone Inzaghi all'Al Hilal, ha dedicato ampio spazio ai suoi anni a Roma nella lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.
Un affare che è nato in maniera tempestiva, l'ultimo giorno di mercato: "Tournée a Valencia col Parma. Notte inoltrata, tipo le due. Squilla il telefono. "Ao', è Siviglia? Vieni a giocare con noi?". Chiesi chi fosse. "Sono il presidente Lotito". Sono stato uno dei suoi 9 acquisti in un giorno".
I tifosi non accolsero benissimo il suo acquisto, soprattutto a causa del suo passato alla Roma. "Qualcuno mi chiamava spia. Ma il tempo ha cancellato tutto. La Lazio è stata il capolavoro della mia carriera. La compagna con cui sarei invecchiato", queste le parole d'amore di Siviglia.
Un'esperienza fatta di ricordi belli e altri meno. Siviglia ha indossato al 13 di Nesta, giocato controil Real Madrid e vinto trofei, ricordi indelebili. In merito alla supercoppa, Siviglia racconta un aneddoto su Lotito: "La notte prima della finale di Coppa Italia del 2009 mi chiamò, di nuovo. “Sebastiano, dobbiamo vincere”. “Domani ad alzare il trofeo saremo noi”. Fu il primo della sua gestione, seguito dalla Supercoppa l’anno dopo a Pechino. Ringrazio Matuzalem perché mi ha fatto vincere un titolo segnando... di naso".
Un altro pezzo di Lazio l'ha rappresentato Paolo Di Canio, idolo biancoceleste. Anche grazie a lui Siviglia ha capito l'importanza della sfida contro la Roma: "Prima del derby del 6 gennaio vinto 3-1, che io non giocai, portò la squadra a casa a vedere Braveheart per caricare tutti in vista della partita". A proposito di derby, con Totti ci fu una diatriba particolare in cui Siviglia gli diede del "corn*to": "Perché lui mi disse “fr*cio”. Solo goliardia, però finì lì", ha spiegato l'ex difensore.
L'unico rimpianto è stata la Nazionale, ma quanto ha amato la Lazio: "Ho vissuto ciò che ho meritato. E poi ho avuto la Lazio. E la Lazio è stata vita".
