ESCLUSIVA - L'agente Fifa Pelizzon inquadra Biglia: "E' meno Pirlo e più De Jong". Su Cavanda: "La nazionale? E' dura, ma..."

Pubblicato ieri alle ore 18.13
09.10.2013 07:35 di  Stefano Fiori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Stefano Fiori-Lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - L'agente Fifa Pelizzon inquadra Biglia: "E' meno Pirlo e più De Jong". Su Cavanda: "La nazionale? E' dura, ma..."
© foto di Federico Gaetano

Prendete un bastone, tracciate una linea per terra e iniziate a formare due gruppi: "chi ritiene Lucas Biglia uno dei migliori in campo contro la Fiorentina" da un lato, "chi è convinto che non sia andato oltre allo stretto compitino" dall'altra. Incredibile come la stessa partita possa suscitare pareri opposti, stimolare sezioni contrastanti delle papille gustative dei tifosi biancocelesti. Ma è quello che accade per il biondo centrocampista, che a piccoli passi sta conquistando la fiducia di mister Petkovic. Due partite da titolare, contro Trabzonspor e viola appunto: il numero 5 prende le misure del centrocampo, affina la familiarità con la cabina di regia. La sensazione è che i giudizi siano più o meno entusiastici in rapporto a quello che si aspetta da Biglia: da chi spera che possa essere il Pirlo della Lazio a chi lo considera un'alternativa di lusso a Ledesma. E' per questo che Lalaziosiamonoi.it ha voluto sondare il parere di chi lo conosce bene, di chi con la maglia dell'Anderlecht l'ha visto manovrare e giostrare palla centinaia di volte. "E' meno Andrea Pirlo e più Nigel De Jong", è la definizione scelta da Luca Pelizzon, agente Fifa grande esperto di calcio belga, consulente - tra gli altri - dello stesso Anderlecht, di Psv e di Bayer Leverkusen e socio dell'ex laziale Lionello Manfredonia. "Una delle sue caratteristiche principali è quella di far respirare la squadra: gioca per linee orizzontali, non cerca molto le imbucate", spiega con grande cognizione di causa Pelizzon, in esclusiva ai nostri microfoni. "La sensazione è che Petkovic voglia puntare su di lui, anche per una questione anagrafica. Può dare molto di più rispetto all'inizio, non ha avuto ancora l'impatto avuto per esempio da Strootman", è la convinzione dell'agente Fifa. Tra preparazione cominciata in ritardo rispetto ai compagni, un infortunio che l'ha fermato a settembre e il necessario periodo di ambientamento, è naturale che Biglia si stia prendendo il tempo adatto a carburare: "Vedo una similitudine rispetto al suo inserimento all'Anderlecht: quando arrivò in Belgio, nei primi mesi fu un diesel. Ci ha messo po' a ingranare, è probabile che anche alla Lazio abbia bisogno di più tempo per adattarsi pienamente.  Come in Beglio ha preso poi le redini della squadra, sono convinto che possa riuscirci anche alla Lazio. Se Petkovic lo sta facendo giocare è perché ha capito che deve trovare il ritmo partita". Già dal suo approdo a Roma, è sorto abbastanza facilmente un possibile dualismo con Cristian Ledesma. Dopo averli schierati insieme nella finale di Supercoppa, Petkovic ha rinunciato - almeno per il momento - a trovare una possibile chiave di convivenza tra i due cervelli pensanti del centrocampo laziale: "Sono due giocatori importanti, credo che il tecnico non si sia ancora espresso su chi sia il titolare - ragiona Pelizzon -. Ritengo che i due possano giocare insieme in una situazione di emergenza, se ti trovi sguarnito a livello di soluzioni e di uomini. Però sono due calciatori alternativi, che rendono al meglio se accompagnati da Hernanes. Una convivenza Biglia-Ledesma richiede una grande intelligenza di entrambi i giocatori e anche dell'allenatore: nelle altre squadre è stato definito una gerarchia precisa, come per Pirlo alla Juve o per De Jong al Milan. Forse nella Fiorentina c'è un caso similare, con Borja Valero che gioca insieme a Pizarro". Tra le caratteristiche che Pelizzon mette in luce di Biglia, c'è la capacità di adattarsi a diverse soluzioni tattiche: "All'Anderlecht è stato molto eclettico, in una squadra che ha cambiato diverse volte modulo, dal 4-3-3 al 4-1-4-1 al 4-4-2, che forse è il modulo che meno gli si addice. La sua duttilità può essere un vantaggio, l'importante è che assimili appieno il ritmo del calcio italiano". 

CAVANDA E IL SOGNO NAZIONALE - Da un argentino che ha conquistato tutti in Belgio, a un belga che grazie all'Italia e alla Lazio vuole fare sua la nazionale dei Diavoli Rossi. Luis Pedro Cavanda sta riscuotendo sempre più consensi in casa biancoceleste, la fascia destra - complice l'assenza di Konko - sta diventando sempre più casa sua. La strada per guadagnarsi la convocazione è però lunga e tortuosa: "Sono sorpreso dal buon inizio di Cavanda, è un giocatore prontissimo fisicamente - rivela Pelizzon -. La nazionale belga però ha una rosa ampia e consolidata, in questo momento solo un'emergenza potrebbe mettere in ballo una sua convocazione. Certo che se continua così, potrebbe essere preso in considerazione per i test che, da qui al prossimo anno, precederanno il Mondiale".