Lazio-Verona 2-1 | Dia e Castellanos funzionano ancora, la difesa...
Vincere dopo la sosta non è mai facile. Lo dimostra una quarta giornata in cui molte big hanno steccato. La Lazio ce la fa nonostante una prova da rivedere soprattutto nella fase difensiva. Biancocelesti subito avanti con Dia, ma che si fanno trovare impreparati poco dopo regalando il pari a Tengstedt. La squadra di Baroni è un po’ disorganizzata e spezzettata, ma Castellanos in spaccata la riporta avanti a metà primo tempo. Pur rischiando poco e niente, Zaccagni e compagni non chiudono mai il match ma anzi sbattono su un Montipò in stato di grazia che evita un passivo più pesante. Castellanos esce per un problema all'adduttore, mentre Nuno Tavares è ancora una volta tra i migliori. Nel finale qualche brivido su Tchatchoua fermato da Lazzari, ma arrivano tre punti davvero pesanti. Qualche sbavatura di troppo in difesa, ma tre punti d’oro che fanno salire la Lazio a quota sette in questo pazzo avvio di stagione.
FORMAZIONI - Nessuna sorpresa nelle scelte di Baroni che conferma la formula con Dia dietro a Castellanos. Le novità rispetto alla gara con il Milan sono il ritorno di Gila in difesa e Isaksen al posto di Tchaouna in attacco.
PRIMO TEMPO - La Lazio parte fortissima come avevano chiesto a gran voce nel prepartita, Nuno Tavares accende subito i motori sulla sinistra ma la difesa del Verona è attenta. Al 5’ la squadra di Baroni passa: verticalizzazione di Zaccagni per Dia che si porta la palla sul destro e fulmina Montipò. Chi si aspetta una serata tranquilla, però, deve fare i conti con la difesa della Lazio: uscita senza senso di Gila e Romagnoli che lasciano Tengstedt davanti a Provedel, tenuto in gioco dai terzini, e per la punta è facile pareggiare. Ennesimo gol preso nei primi dieci minuti dalle aquile. I biancocelesti subiscono il colpo e Gila rischia la frittata poco dopo anticipando l’uscita di Provedel, ma riesce a spazzare in fallo laterale. Rovella prova il tiro dalla distanza, ma Montipò si supera e alza in angolo. Castellanos accende la serata con uno stop e una rabona pregevole conquistando il corner. Sul tiro dalla bandierina di Zaccagni il Taty in spaccata riporta avanti i suoi. Lazio che rischia subito lasciando un’autostrada addirittura sul calcio d’avvio, ma stavolta la difesa tiene. La retroguardia biancoceleste sbanda troppo, ma il Verona grazia i capitolini. Rovella e Gila rimediano un giallo, mentre in attacco la Lazio arriva bene fino all’area gialloblù per poi sbattere sulla retroguardia scaligera. Proteste della squadra di Baroni per un contatto in area tra Zaccagni e Tchatchoua. Si arriva all’intervallo senza particolari brividi.
SECONDO TEMPO - Ripresa che si apre senza cambi e con una bella combinazione tra Dia e Isaksen che porta al tiro il danese, ma Montipò è ancora attento e alza in angolo. Il portiere gialloblù è miracoloso al 62’ quando si supera prima su Dia e poi su Nuno Tavares che nella stessa azione avevano calciato a colpo sicuro. Al 65’ Castellanos si ferma e gela l’Olimpico, possibile problema all’adduttore. L’argentino lascia il posto a Castrovilli, mentre Tchaouna entra al posto di Isaksen. Il francese è subito pericoloso con un sinistro dai venti metro, palla alta. Il numero venti ci prova ancora al 74’, ma Montipò è in serata di grazia e con una mano leva la palla dalla porta spedendola in angolo. Nuno Tavares continua a sprintare sulla sinistra e dai suoi piedi nascono sempre azioni pericolose. Lazio che però sbaglia troppo in costruzione e su una serie di svarioni la palla giusta capita a Tchatchoua che calcia di potenza trovando Lazzari che respinge con il corpo. Baroni richiama Rovella e inserisce Vecino. All’83’ la Lazio si divora il 3-1: regalo della difesa del Verona che lancia Dia, la punta si accentra ma invece di calciare serve Zaccagni che tira fuori a due metri dalla porta. Il capitano tenta allora la soluzione personale dalla distanza, ma Montipò blocca in due tempi. Nel finale Baroni richiama Zaccagni e Lazzari per inserire Noslin e Marusic, mentre Castrovilli prova un tiro a girare che si perde sul fondo. Cinque minuti di recupero che servono per spaventale l’Olimpico con Cisse che dal limite calcia tra le braccia di Provedel. La gara si chiude sull’ennesimo pallone recuperato da Guendouzi per l’esultanza dell’Olimpico.
Pubblicato 16.09