Coronavirus, sindaco Ardea: "Non è isolamento, caselli di polizia per controllare entrate e uscite"

Il sindaco Mario Savarese ha spiegato la situazione ad Ardea rispetto all'emergenza Covid-19: l'intervista ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it
22.03.2020 07:20 di  Alessandro Vittori  Twitter:    vedi letture
Fonte: Alessandro Vittori - Lalaziosiamonoi.it
Coronavirus, sindaco Ardea: "Non è isolamento, caselli di polizia per controllare entrate e uscite"

Il nostro viaggio tra i comuni della Regione Lazio fa tappa ad Ardea. Nella cittadina laziale stamattina è stata emessa un'ordinanza stringente per contenere i contagi da coronavirus. Inizialmente si è addirittura parlato di isolamento, notizia smentita dal sindaco Mario Savarese ai microfoni de Lalaziosiamonoi.it.

Ci spiega il senso dell'ordinanza emessa oggi?

"C'è stato un equivoco partito da un titolo di giornale. È stato travisato lo spirito dell'ordinanza, che vuole soltanto far rispettare ai cittadini ciò che il governo ha raccomandato di fare: limitare al massimo, anzi vietare gli spostamenti che non sono necessari. Noi abbiamo fatto dei blocchi stradali, ma dei restringimenti che costringono le auto a passare una alla volta, in modo da avere la possibilità di fare un controllo. Naturalmente questo ha rallentato la circolazione che però in questi giorni è molto limitata e questo ci ha consentito di rimandare a casa molte persone che vengono ad Ardea per prendere il sole o andare al mare. Noi abbiamo tantissime seconde abitazioni, cioè quelle per cui governo ha vietato l'utilizzo per evitare gesti sconsiderati. La situazione è molto grave e non dobbiamo sottovalutarla. Per stoppare quello che sta accadendo c'è necessità di azzerare i rapporti interpersonali, questa è l'unica garanzia. Bastano due settimane, venti giorni di isolamento totale per stroncare il virus. Per abbatterlo totalmente ci vuole di più, ma se non andremo in quella direzione non otterremo risultati concreti".

Qual è la situazione dei positivi?

"Abbiamo ad oggi 8 persone in isolamento volontario per link secondari con persone di altri paesi, fortunatamente questi sono senza sintomi e stanno bene. Abbiamo avuto un deceduto e siamo in attesa di sapere se ci sono altri casi positivi, ma non abbiamo fortunatamente ricoverati in terapia intensiva. Quindi dobbiamo cercare di mantenere così la situazione. È stato fatto un lavoro considerevole, però ripeto, la nostra è una località di mare ed è difficile il controllo. Tutti qui abbiamo il giardino e quindi possiamo usufruirne per un piccolo svago, chi abita in città magari non ce l'ha e vorrebbe usufruire della seconda cada ad Ardea. In questo momento però bisogna assolutamente evitare ed è questo il motivo dell'ordinanza. Che tra l'altro ne segue un'altra, che vieta l'ingresso alle spiagge ed è stata fatta insieme ai sindaci dei comuni limitrofi, coprendo circa 40 chilometri di litorale tra Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno. L'ordinanza è stata concordata tra noi ed è stata emessa simultaneamente".

Quindi l'ordinanza ripercorre quella di ieri del ministero della Salute

"Assolutamente sì. Non è un blocco, la parola è stata usata in un titolo di giornale, tra l'altro molto letto, e si è diffusa questa notizia. Di fatto è come se ci fosse un casello stradale, si sta in coda, si aspetta il proprio turno e se si ha motivo di entrare o uscire dalla città nessuno ferma i veicoli".

Come ha reagito la cittadinanza alle misure restrittive?

"L'ultima ordinanza è stata molto gradita. La gente stamattina applaudiva la polizia locale che transennava mezza corsia della strada per rendere operativo il punto di controllo. La cittadinanza si sta rendendo conto del pericolo, apprezza gli sforzi che si stanno facendo in questo senso e la maggior parte è molto diligente. Purtroppo però per il contagio bastano pochi trasgressori, pochi incoscienti e ricomincia tutto da capo. Non dimentichiamoci che probabilmente quello che stiamo vivendo probabilmente è partito da pochi soggetti e ci sono decine di migliaia di persone malate. Non possiamo dire di aver concluso il nostro lavoro fin quando non ci sarà nessun malato per un perido pari al doppio o al triplo del periodo di incubazione, ecco perché bastano pochi incoscienti a rovinare il sacrificio di tanti. Per questo non dibbiamo stare attenti a questo".

Pubblicato il 21/03

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