L'ANGOLO TATTICO di Juventus - Lazio - Da dove cominciare?

L'angolo tattico di Juventus - Lazio. L'inizio di qualcosa di grande, un passaggio di testimone in quel di Riyad. Da dove cominciare?
23.12.2019 11:00 di  Francesco Mattogno  Twitter:    vedi letture
L'ANGOLO TATTICO di Juventus - Lazio - Da dove cominciare?

Da dove cominciare? È il dilemma che affligge chi ha il compito di raccontare serate come quella di Riyad. Nella quali gli spunti sono direttamente proporzionali all'apoteosi, infinita, in uno dei risvegli più dolci nella vigilia della vigilia di Natale degli ultimi anni. E allora si dovrebbe partire proprio da 364 giorni fa. La chiusura del cerchio da un 22 dicembre all'altro: Lazio - Cagliari 3-1; Juventus - Lazio 1-3. Dalla prima espressione assoluta della voglia di cambiamento di Inzaghi, i quattro tenori tutti in campo. Alla miglior partita della sua gestione. No, non tanto per la produzione offensiva. La sua Lazio ha saputo fare anche di meglio. Quanto per una luce, negli occhi di Milinkovic&Co., che persino i meno attenti avranno potuto scorgere nonostante i 5000 km di distanza dalla capitale saudita. È un bagliore di consapevolezza nei propri mezzi. La banalità dello scambio di ruoli, nelle scelte dei tecnici e nell'atteggiamento in campo. La banalità nel dire che la Lazio ha fatto la Juventus, la Juventus ha fatto la Lazio, sì, ma quella di una volta.

LE SCELTE SBAGLIATE DI SARRI - Sarri ha paura, Inzaghi no. Non cambia nulla il piacentino, non teme che la Juve gli abbia preso le misure dopo la sconfitta arrivatagli tra capo e collo appena due settimane prima all'Olimpico. Al contrario è l'ex Napoli a fare un passo indietro. Via Cuadrado e de Ligt, dentro De Sciglio e Demiral. Un disastro a metà. Il turco non si distingue per intelligenza tattica, ma ha il fisico e la velocità giusti per assorbire gli inserimenti in profondità di Immobile e Correa. Marchio di fabbrica di casa Lazio. Il vero difetto risiede sulla destra. De Sciglio, sulla carta più difensivo di Cuadrado, cade nei soliti errori che gli hanno impedito di rispettare ogni qualsivoglia aspettativa in carriera. Sembra il remake del gol di Murgia, della Supercoppa 2017. Lulic come Lukaku: il vantaggio è servito.

Assecondare la volontà popolare non sempre è una grande idea. E il tridente delle meraviglie si rivela più un trio comico, di cui l'ameboide Higuain si riscopre frontman. Troppo statici i tre davanti. Ronaldo e il Pipita giocano in un fazzoletto di campo, mentre Dybala torna spesso a centrocampo per cercare di cucire i reparti. Senza successo. Di fatto nessuno si inserisce alle spalle dei centrali biancocelesti, che così convolano a nozze e non soffrono mai. Il pareggio bianconero è casuale. Un errore in uscita poi trasformatosi in una scelta sbagliata di Leiva in marcatura. Può capitare, ma nulla è in grado di scalfire questa Lazio.

IL CAMBIAMENTO - Lazio - Juventus 3-1, Juventus - Lazio 1-3. Non salta subito all'occhio, ma una differenza sostanziale c'è. All'Olimpico sono i biancocelesti a pareggiare a pochi secondi dalla fine della prima frazione. A Riyad lo fanno i bianconeri. Il cambiamento sta tutto lì. Nella mentalità e nell'atteggiamento che la Lazio dispensa sul terreno di gioco fin da fischio d'inizio. Inzaghi dice ai suoi di attendere, far sfogare la Juventus. Studiare questa bolla di sapone chiamata Dygualdo. E poi colpire con cinismo. I ragazzi lo seguono alla lettera, dialogando tra loro per vie centrali (Luis Alberto e Milinkovic giocano praticamente a ridosso di Immobile e Correa in fase di possesso) in modo da concentrare la linea difensiva della Juve e liberare campo agli esterni. Lazzari e Lulic fanno il resto. Se l'ex Spal è super, il capitano si rivela un'altra volta eroe giocando la miglior partita della propria stagione. Probabilmente anche del 2019. A questa Lazio è mancata la sua spinta sulla sinistra, sono mancati i suoi gol decisivi. Ritrovarli in finale di Supercoppa è magia, libidine pura. La stessa che i biancocelesti trovano dalla panchina: assist di Parolo, gol di Cataldi. Ogni commento è superfluo. Da dove cominciare? No, la Lazio ha già cominciato. Che questo sia solo l'inizio.

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