Floccari, altro che comprimario

17.11.2010 14:09 di  Daniele Baldini   vedi letture
Fonte: Il Messaggero
Floccari, altro che comprimario
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© foto di Alberto Fornasari

Titoloni per i nazionali Mauri e Ledesma, elogi il grande acquisto Hernanes, lodi per le prodezze di Zarate, applausi per le parate di Muslera. Ma si parla sempre poco di Sergio Floccari, l’”antidivo” per eccellenza, un calciatore che Reja considera inamovibile. Colpa del suo carattere schivo, riluttante alle interviste, alle dichiarazioni forti, ai momenti di celebrità. Ma un po’ è anche colpa della critica, sempre pronta a celebrare i frombolieri del campionato e mai quelli che segnano meno, ma che sanno usare bene piedi e testa per mettersi al servizio della squadra, con abnegazione e dedizione assoluta. E che, ogni tanto, diventano anche protagonisti e goleador.
Anche il suo acquisto è passato sotto voce, eppure la società ha speso 9,5 milioni di euro per riscattarne il cartellino dal Genoa, dopo averlo preso in prestito. Una cifra comunque importante per un attaccante che ha compiuto 29 anni. Dodici reti nella passata stagione (4 con la maglia rossoblu, 8 con quella biancoceleste), record personale, già 4 in questo campionato. Pochi gol, però sempre importanti, pesanti, spesso decisivi. Superato l’infortunio, che l’ha penalizzato nella parte iniziale, il centravanti ha avuto un rendimento in crescendo e, quasi certamente, riuscirà a migliorare il suo score. Ci sarà pure un motivo se, per lui, l’allenatore trova sempre una maglia da titolare. E il motivo va ricercato nell’utilità del suo gioco che non è fatto solo di reti, ma anche di rientri, pressing, assist, punizioni conquistate, altruismo. Molto lavoro oscuro, utilissimo all’economia della formazione.
Floccari è legato alla Lazio da un contratto che scadrà nel 2014, con uno stipendio di 1,2 milioni a stagione. Praticamente dovrebbe chiudere la carriera con la maglia biancoceleste. Sono pochi gli attaccanti che sanno difendere la palla come Floccari, che abbina tecnica e fisicità. Le sue qualità sono state notate anche dal ct Prandelli, che l’ha premiato con la prima convocazione azzurra. La meritata conferma, però, non è arrivata per l’amichevole odierna contro la Romania. Pur di consentire a Zarate di giocare nella posizione che predilige, ha accettato di rivedere il proprio ruolo offensivo. L’argentino ha raccolto al volo l’opportunità, sfruttandola nella maniera migliore. Floccari, per incidere profondamente nella manovra, non dev’essere lasciato solo nel cuore delle difese avversarie, ma bisogna affiancargli un partner che gli giochi vicino e consentirgli maggiore libertà di movimento. E la coppia Floccari-Zarate ha dimostrato, contro il Napoli, di poter integrarsi bene e segnare gol importanti.
La mossa del tecnico, di sfruttare in attacco l’estro e la velocità di Zarate, proprio al fianco di Floccari, potrebbe aver segnato una svolta tattica importante nel futuro della squadra. La capacità dell’ex genoano di aprire le difese, abbinata alla velocità dell’argentino: armi da sfruttare anche nella trasferta di domenica prossima a Parma. Nello stadio che vide l’inizio dell’avventura di Reja sulla panchina della Lazio. Floccari è arrivato un po’ tardi nel grande calcio, ma ha dimostrato di poterci restare a lungo.