Sneijder, confessioni choc nell’autobiografia: “La vodka era la mia migliore amica”

“La bottiglia di Vodka era diventata la mia migliore amica”. Racconta così Wesley Sneijer, ex centrocampista dell’Inter nella sua controversa e particolare autobiografia, in merito ai numerosi problemi avuti con l’alcol e non solo fin dai tempi del Real Madrid.
PROBLEMI – l’ex fantasista si è soffermato sul suo periodo con le merengues, quando forse perché troppo giovane, non riuscì a gestire il successo: “Ero giovane e apprezzavo il successo e l’attenzione. Più tardi qualcosa deve essere andata storto. Niente droghe, ma alcol e rock ‘n’ roll. Mi ci sono abituato, sei adorato come un vero giocatore. Non posso dire di aver resistito abbastanza. Ruud van Nistelrooy e così pure Arjen Robben mi martellavano, dicendomi di darmi una regolata con l’alcol o non avrei resistito a lungo continuando di questo passo. Non ero concentrato e il mio atteggiamento professionale non era degno del Real Madrid, mentivo a me stesso dicendomi che stavo facendo bene, ma in realtà sono riuscito a rimanere in squadra solo grazie alla mia intelligenza calcistica, perché fisicamente stavo precipitando”.
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