Vaccino Pfizer - Moderna / BMJ: "Efficacia fra il 19% e il 29%, non al 90-95%"

12.01.2021 20:15 di  Redazione Cronaca - LLSN   vedi letture
Fonte: British Medical Journal
Vaccino Pfizer - Moderna / BMJ: "Efficacia fra il 19% e il 29%, non al 90-95%"
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Sull'efficacia del vaccino Pfizer e di quello Moderna irrompe il British Medical Journal. A parlare è il professor Peter Doshi, associato dell'Università del Maryland e fra le voci più influenti del settore per il New York Times. Una volta analizzati i dati pubblicati da Pfizer e Moderna, il professor Doshi ha notato un quadro intriso di dati rassicuranti, ma anche discrepanze poco chiare. Doshi ha dichiarato che tali interrogativi hanno toccato anche le stanze dell'FDA: "Ho sollevato domande sulle sperimentazioni dei vaccini Covid-19 di Pfizer e Moderna visto che tutto ciò che era di dominio pubblico erano solo i protocolli di studio e i comunicati stampa. Questo cinque settimane fa. I dettagli aggiuntivi pervenuti sono in parte rassicuranti, in parte no. I numeri sono infatti in parte alterati poiché l'analisi è stata fatta su sospetti covid-19 e covid-19 sintomatici non confermati. Il dato dei malati è quindi molto incerto e questo porta a un'efficacia del vaccino molto minore con una riduzione del rischio relativo del 19%, molto al di sotto della soglia di efficacia del 50% per l'autorizzazione fissata dalle autorità di regolamentazione. Con questa efficacia anche l'autorizzazione in emergenza potev anon essere data. Anche dopo aver rimosso i casi verificatisi entro 7 giorni dalla vaccinazione, 409 sul vaccino Pfizer contro 287 sul placebo, che dovrebbe includere la maggior parte dei sintomi dovuti alla reattogenicità del vaccino a breve termine, l'efficacia del vaccino rimane bassa: 29%". Doshi in questa direzione continua a sostenere il "no-sense" dell'inclusione nei numeri degli asintomatici, in quanto c'è un alto numero di falsi positivi e falsi negativi: "Per capire il decorso della malattia ci si deve riferire al tasso di ospedalizzazione, al numero delle terapie intensive e ai decessi. Ed è questo anche l'unico modo per capire la reale capacità dei vaccini di contrastare la pandemia. Abbiamo quindi la necessità di ulteriori dati. Le 92 pagine della Pfizer non menzionavano i 3410 casi di sospesso covid-19. Neanche la loro pubblicazione sul New England Journal of Medicine. Stessa cosa vale per i rapporti di Moderna. Ad aver segnalato questa discrepanza è la revisione della FDA del vaccino Pfizer, l'unica per ora. Ci sono poi dati pcoo comprensibili sull'incidenza di altri farmaci nel decorso della malattia, sui risultati degli anticorpi, sullo stato dei pazienti dopo i primi 7 giorni dalla vaccinazione. Questi dati vanno vagliati da organismi davvero indipendenti. Servono i dati grezzi, serve l'accesso allo studio. Nessuna azienda però sembra voler condividere i dati con terze parti. Pfizer afferma che li renderà su richiesta e sono soggetti a revisione. Moderna afferma che saranno disponibili sono una volta completato lo studio. Questo vuol dire che ne sapremo di più sui vaccini tra la metà e la fine del 2022. Stesso discorso vale per Oxford/AstraZeneca. Sullo Sputnik V poi non ci sarebbero proprio piani di condivisione".