Lazio, con l'Atalanta serve una prova d'orgoglio: c'è un tabù da sfatare

RASSEGNA STAMPA - La sfida con l’Atalanta vale doppio per la Lazio, c’è un tabù da sfatare. La sosta è stata maledetta per i biancocelesti, ha portato solo cattive notizie che hanno peggiorato la situazione in infermeria e a questo si aggiunge anche un dato: ogni volta che si riparte dopo la pausa Nazionali, Zaccagni e compagni fanno fatica. Come se qualcosa si interrompesse nella continuità mentale.
Nell’ultimo anno, spiega il Messaggero nell’edizione odierna, prima delle dimissioni di Sarri, arrivarono a una sola vittoria contro il Sassuolo e due sconfitte contro Salernitana e Juventus. Ampliando l’analisi, da quando c’è il toscano sulla panchina della Lazio sono 13 le volte che si è ritrovato a guidare la squadra dopo un periodo di stop e in queste occasioni ha ottenuto 6 successi, altrettanti ko e un solo pareggio. Quello a Bergamo sarà un test importante anche per questo, per interrompere un trend negativo. I biancocelesti arrivano da settimane complicate, gli infortuni impongono scelte obbligate e in più, ci sono le polemiche dentro e fuori Formello. Serve per questo una prova d’orgoglio.
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