Lazio, dott. Lovati: "Zaccagni? Si sta rischiando troppo! A meno che..."

Il dottor Stefano Lovati, specialista in ortopedia e traumatologia, è intervenuto ai microfoni di Radio Laziale, durante la trasmissione 'Morning Lazio', per fare il punto della situazione sugli infortuni in casa Lazio e in particolar modo sul presunto recupero lampo di Zaccagni e sul ritorno di Pellegrini.
"Anche lo stress incide. Avevo giocatori che vivevano la partita in maniera conflittuale e accusavano delle lesioni muscolari o crampi, ma non sono giocatori di movimento, anche portieri. Il fatto che lo stress emotivo possa portare delle contratture muscolari non lo dico io, lo fanno i libri di medicina. Gli infortuni durante la sosta? Le lesioni sono multifattoriali. Probabilmente c'è stato qualche errore dal punto di vista della preparazione. Castellanos magari arrivava con un muscolo già affaticato. Se avessimo la formula per evitarli la applicheremmo a tutti, ma subentrano anche fattori imponderabili. In effetti, però, la sequenza è stata importante, quindi qualcosa non è andato".
RECUPERO LAMPO DI ZACCAGNI - "Ognuno di noi sviluppa un proprio recupero biologico. Per Zaccagni si parlava di un primo grado di lesione, i casi sono due: o non aveva un primo grado, oppure si sta forzando un po' troppo e si rischia tantissimo. Quali sono i rischi? Le ricadute la maggior parte delle volte sono peggiori del caso primario. In medicina si dice 'si forza' e lo si fa quando il giocatore in allenamento non avverte fastidio e la diagnostica strumentale evidenzia che il muscolo sia completamente pulito. Un primo grado in dieci giorni stento a credere che possa essere stato risolto completamente. A meno che lui non farà gli ultimi minuti a ritmo blando, per me è un comunque un grosso rischio".
PELLEGRINI - "Ci sono distorsioni e distorsioni. Da quello che ho saputo ha avuto la distrazione del legamento collaterale. Rarissimamente vengono operati questi legamenti e si curano con il riposo. Questo infortunio è più semplice rispetto al muscolo perché non si rompono le fibre, al massimo si allungano. Deve essere, però, curato molto bene, altrimenti si creano delle micro-calcificazioni all'interno del legamento che fanno penare nei mesi successivi. Si tratta di un puro problema di fastidio, se un giocatore non sente dolore in allenamento può rientrare serenamente".
NAZIONALI - "Il cambio climatico, lo stress del viaggio, il cambio delle metodiche di allenamento può generare problematiche muscolari nelle tratte transoceaniche. Se sono viaggi europei generalmente il giocatore li assorbe abbastanza bene".
Dott. Stefano Lovati
specialista in ortopedia e traumatologia
Chirurgia protesica e artroscopia
Via Marcello Prestinari 9 -Roma-
06/89830059
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