ESCLUSIVA - Alix (L'Essor): "Lazio favorita, ma il Saint-Étienne non ha paura! E sulla maglia nera..."

01.10.2015 13:00 di Lalaziosiamonoi Redazione   vedi letture
Fonte: Mara Perna/Davide Capogrossi - lalaziosiamonoi.it
ESCLUSIVA - Alix (L'Essor): "Lazio favorita, ma il Saint-Étienne non ha paura! E sulla maglia nera..."

Stasera la Lazio calcherà di nuovo il palcoscenico dell'Europa League. L'Olimpico sarà il teatro dello scontro con il Saint Étienne. Dopo il pareggio-shock con il Dnipro e i due importanti successi conquistati in campionato, gli uomini di Pioli non hanno la minima intenzione di interrompere la catena di vittorie. In più c'è il fattore casa: lo stadio romano, quest'anno ha regalato ai biancocelesti solo belle soddisfazioni. Dall'altra parte scenderà un Saint Étienne agguerrito e a sottolinearlo è proprio l'allenatore Galtier.  "A Roma per vincere", ha dichiarato in diverse occasioni. Per capire meglio quali potranno essere le dinamiche di questo match e il clima che si respira in Francia la redazione de Lalaziosiamonoi.it ha contattato in esclusiva il giornalista del settimanale della Loira 'L'Essor' Xavier Alix. Di seguito l'intervista che ha rilasciato ai nostri microfoni.

Mister Galtier ha dichiarato in un'intervista che il suo Saint-Étienne tenterà il colpaccio. Che effetto ha voluto comunicare alla squadra? "Lui è stato molto criticato da una parte della tifoseria in queste ultime due stagioni, soprattutto la scorsa, per aver ottenuto dei risultati senza aver mostrato spettacolo, con una grande solidità, rigore tattico e difensivo, gioco di squadra. Da qualche settimana a questa parte, l'ASSE presenta un gioco più attraente. Penso che voglia comunicare la capacità di osare, che l'Europa non gli fa paura e che la sua squadra non avrà alcun complesso di fronte alla Lazio anche se è logicamente favorita. Si tratta di far comprendere anche ai giocatori che possono imporsi. E se guardiamo alla doppia sfida contro l'Inter del 2014 ha tutte le ragioni del caso".

Il Saint-Étienne è reduce da una pesante sconfitta casalinga contro il Nizza, quanto può influire psicologicamente sulla sfida di questa sera? "È stata chiaramente una battuta d'arresto, un bello schiaffo in questo inizio di stagione eccellente in campionato a livello di risultati, dopo otto giornate è ancora al secondo posto nonostante questo 1-4 casalingo. Tutti noi speriamo che non sia l'inizio di una striscia negativa, ma al contrario un campanello d'allarme per non far montare la testa ai giocatori. Non penso che questo possa pesare molto contro la Lazio. L'ASSE vanta un certo numero di giocatori esperti che hanno già vissuto situazioni di questo tipo. Inoltre nelle ultime stagioni c'è stata un'importante evoluzione a livello mentale con una capacità del gruppo di riprendersi rapidamente da sconfitte pesanti ed evitare dunque delle serie negative. Ad esempio c'è stata un'ottima capacità di superare la sconfitta per 5-0 contro il Psg, subita nell'agosto 2014".

Qual è la probabile formazione? "Galtier ha annunciato  che la formazione cambierà rispetto alla gara con il Nizza. Non snobba l'Europa League, ma dispone di un organico più ampio rispetto all'anno passato, che gli permette di tenere tutti coinvolti e di non affaticare un giocatore piuttosto che un altro. D'altra parte alcuni giocatori hanno deluso domenica. Se Thèophile-Catherine e Pogba, centrali difensivi di ruolo, non fossero stati infortunati, avrei parlato di un 3-5-2 che aveva funzionato bene contro l'Inter. Ma in quella posizione sono disponibili solo Perrin - emblematico capitano, eccellente giocatore incompreso e sottovalutato - e Sall, un mostro a livello fisico. A questo punto, considerando gli altri indisponibili, penso a un 4-2-1-3. Ruffier tra i pali, Polomat, Sall, Perrin e Clerc in difesa. Lemoine e Diomandè a protezione con Corgnet in messo al campo e la coppia Hamouma-Roux alle spalle di Béric".

Quali sono le chiavi tattiche e i possibili protagonisti? "La nostra difesa centrale solitamente è molto valida. Come crede anche Galtier, l'attacco è la vostra carta vincente. La sfida si può giocare lì, ma temo che i nostri terzini non siano all'altezza. In quanto al nostro attacco, penso che la Lazio debba prestare attenzione a Béric, a condizione che Corgnet, Roux e Hamouma, spesso incostanti, gli forniscano buoni palloni. Normalmente Ruffier è un portiere estremamente valido, è il terzo della selezione francese, ma ha cominciato male questa stagione".

Quanto può soffrire la rapidità di elementi come Felipe Anderson e Keita? "È un pericolo effettivo vista la lentezza di giocatori come Sall e Clarc, sempre che quest'ultimo giochi. L'altra opzione è Malcuit, più giovane e rapido ma molto inesperto a questo livello. L'altro laterale a sinistra è Polomat, anche lui giovane e inesperto. La sua alternativa, in assenza di Assou-Ekotto, sarebbe Brison, difensore valido ma lento. Al centro Perrin non brilla per rapidità ma è talmente abile nell'anticipo che ciò non risulta un problema".

Che tipo di considerazione ha la Lazio in Francia? "Penso che questo non vi faccia troppo piacere ma l'impressione è che l'AS Roma susciti una maggiore simpatia. Sarà dovuto all'appeal di Totti?  A Rudi Garcia, molto apprezzato in Francia? O all'esperienza di Candela? Resta il fatto che la Lazio è considerata un club di alto livello. Non è il top a livello storico  - noi pensiamo più alle due milanesi e alla Juventus - ma è compresa nel gruppo seguente con Roma, Napoli, Fiorentina. Mi ricordo del livello estremamente alto che il club raggiunse alla fine degli anni '90 e dei celebri calci di punizione di Mihajlovic. Poi, lo sapete, ci sono molti luoghi comuni sul club. Tuttavia io so che la fondazione e la scelta dell'aquila come simbolo risalgono a vent'anni prima dell'avvento di Mussolini...".

Per le trasferte di Europa League La Lazio giocherà con la maglia nera. Qual è il suo pensiero riguardo la polemica sollevata da Le Monde? "Ho letto l'articolo uscito su Le Monde, penso che abbia dei toni tranquilli. Non si tratta di un'inchiesta ma di considerazioni basate su un dato conosciuto, su fatti del passato. Effettivamente sembra ci sia una parte dei tifosi della Lazio che si definisce fascista, o alcuni giocatori che lo hanno fatto in passato. Deve essere per forza una minoranza, altrimenti come si spiegherebbe la presenza e i successi ottenuti da Dabo o Cissè in questo club? O ancora il passaggio nella Lazio di Aron Winter più di 20 anni fa, o la presenza di calciatori di colore o comunque di razza mista oggi? Fare un collegamento tra minoranze fasciste e una maglia, mi sembra esagerato. Le argomentazioni sostenute dal responsabile marketing della Lazio a proposito della norme UEFA sulle maglie di colore nero non sono state sviluppate da Le Monde. E se si pensasse che la Lazio non abbia diritto ad indossare una maglia nera, allora bisognerebbe vietare alle squadre dell'ex Unione Sovietica di giocare con divise rosse, visti i legami con il PC russo e la propaganda portata avanti per decenni da una dittatura altrettanto terribile. Mi ricordo di una maglia dai bordi neri che l'ASSE ha indossato nel 1999/2000 molto carina. Così come trovo molto bella anche quella della Lazio".

Che possibilità ha l'ASSE di passare il turno? "Io direi un 25%. Le squadre francesi hanno un problema con l'Europa League. Da troppo tempo soffrono di complessi di inferiorità o di negligenza. Si è entrati in un circolo vizioso in cui i nostri talenti offensivi ci vengono saccheggiati dopo sei mesi o al massimo un anno di successo. É questo che ci impedisce il progresso. Succede ciò anche perché la Francia ha fissato delle regole finanziarie molto rigide sul deficit, il denaro investito, l'imposizione dei giocatori....É comprensibile ma da troppo tempo quest'aspetto paralizza i rapporti con gli altri club. Io credo che le regole dovrebbero essere le stesse imposte dall'UEFA nel resto del mondo. Ma questo è un sogno ancora più lontano che vedere il Saint Étienne andare in finale di Europa League quest'anno!".