Lazio, Paparelli insultato ancora. Gottardo vergognoso: "Ha vinto la Champions della sfiga"

16.03.2021 07:20 di  Daniele Rocca  Twitter:    vedi letture
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Lazio, Paparelli insultato ancora. Gottardo vergognoso: "Ha vinto la Champions della sfiga"

Altro episodio da condannare nei confronti della Lazio e dei suoi tifosi. Purtroppo per l'ennesima volta di mezzo c'è la morte di Vincenzo Paparelli. Andiamo subito con la ricostruzione dei fatti. Durante una diretta Instagram di Alberto Gottardo ed Emiliano Pirri, conduttori del Morning Show su Radio Café, interviene Emanuele Artibani, speaker di Radio Incontro Olympia. Il confronto si sposta subito sul mondo Lazio ed è qui che arriva la prima uscita a vuoto di Gottardo. "A me della Lazio non me ne frega un cazzo... Io della Lazio ricordo solo un vergognoso striscione 'Onore alla tigre Arkan', uno schifosissimo saluto romano di quell'altro delinquente, come si chiamava?, Paolo Di Canio, quello schifo". Artibani interrompe lo sproloquio e ricorda che oltre alle vicende menzionate dai due conduttori, la storia della Lazio è stata colpita anche da episodi drammatici, come la morte di Vincenzo Paparelli. Ed è qui che entriamo nella parte più dolorosa della diretta. Invece di fare un passo indietro, Gottardo rincara la dose: "Paparelli chi è? Quello che si è preso il razzo in faccia? Era uno sfigato che era nel posto sbagliato al momento sbagliato. Ha vinto la Champions della sfiga. Io di solito con i laziali non parlo". Difficile commentare l'idiozia e la mancanza di umanità di certe parole. Ma la vicenda non finisce qui. All'indomani lo speaker della Zanzara ha fatto una nuova diretta per fare chiarezza. 

LA DIRETTA DEL GIORNO DOPO - "Prima della diretta di stamattina - inizia così il secondo video di Gottardo - volevo fare chiarezza su una cosa che è successa ieri sera mentre stavamo tornando a casa con Emiliano Pirri. Si intrufola uno speaker di una radio romana, non so nemmeno chi cazzo sia, e durante una discussione goliardica su Arkan e su Di Canio tira fuori Paparelli. Leggo che qualcuno avrebbe intuito che io avessi detto qualcosa di negativo di Paparelli. Io ho solo detto che Paparelli ha avuto la sfortuna di morire allo stadio. È una cosa che credo abbia creato abbastanza dolore, che non va strumentalizzata, certamente va ricordato. E appunto per il rispetto della memoria di Paparelli ho immediatamente chiuso quella conversazione che non andava da nessuna parte. Io non ho mai infangato la morte di nessuno, figuriamoci di uno che è morto poveretto per una partita di calcio. Se voi pensate di sfogare le vostre frustrazioni su di me, attribuendomi cose che non ho mai detto, e neanche mai pensato, cascate proprio male. E credo che la maniera più sensata di onorare una morte è appunto ricondurla al silenzio. Mi sembra che la cosa sia stata chiarita". E invece non è chiaro affatto. In questo messaggio non c'è uno straccio di pentimento per quello che si è detto il giorno prima. Non si chiede minimamente scusa per delle parole che avrebbero (e lo hanno) causato dolore ai familiari di Paparelli. Le parole hanno un potere micidiale, soprattutto se usate in modo incontrollato. E un comunicatore questo dovrebbe saperlo, Gottardo e Pirri evidentemente no.

Pubblicato il 15/03