Lazio, Pollace racconta: "Inzaghi è come in Primavera. Quella volta contro il Francoforte..."

Questo mercoledì la Lazio Primavera si giocherà la possibilità di sollevare la Coppa Italia al cielo. L'ultima volta che i biancocelesti hanno alzato il trofeo è stato il 1 maggio 2015 contro la Roma. A guidare il gruppo dalla panchina c'era Simone Inzaghi e in campo Gianluca Pollace. Il difensore, attualmente all'Aprilia, è intervenuto a Lazio Style Radio per parlare di sé e della sua esperienza laziale: "E' sempre bello fare un salto nel passato ricordando certi avvenimenti. Io sto molto bene, quest'anno ho scelto di tornare vicino a casa e ho trovato una società sana come l'Aprilia. Adesso stiamo lottando per raggiungere il prima possibile la salvezza. Lo stop per il Covid è stato un vero problema. Adesso ci siamo abituati e cerchiamo di tirarci fuori dalla zona calda della classifica. Faccio sempre il difensore: dalla fascia ora mi sono spostato più al centro".
RICORDI BIANCOCELESTI - "Ho dei ricordi bellissimi in Primavera, ho vinto tanto (Supercoppa, Coppa Italia e Scudetto) e vissuto momenti che forsi non rivivrò mai in carriera. Inzaghi lo avevo avuto anche negli Allievi. Insieme abbiamo fatto delle cose veramente belle. Se mi richiamassero un pensierino ce lo farei. Seguo il gruppo di Menichini, ho visto il derby, anche se i nostri erano una cosa diversa (ride, ndr). Recentemente sono tornato per ricordare Mirko Fersini e ho fatto l'in bocca al lupo per la finale di Coppa Italia".
FINALE PRIMAVERA - "In primis vanno trovate le giuste motivazioni. Il mister è molto bravo, io l'ho avuto a Salerno. La settimana prima di una finale è molto mentale: va preparato tutto nei minimi dettagli, anche l'alimentazione".
SALERNITANA - "L'esperienza in granata mi ha formato molto sotto il punto di vista caratteriale e umano, ma anche calcistico. Il livello è molto alto e si cresce di conseguenza".
INZAGHI - "Il mister è sempre uguale e questa è la sua forza. Trasmette grande energia a chi sta in campo, se sei stanco lui ti carica. Avere uno come lui vuol dire tanto. Quando non c'è lo percepisci, ti stimola e ti fa vincere le partite. Normale che anche Farris lo rivoglia in panchina. Un aneddoto? Giocavamo contro il Francoforte e perdevamo 5-0, ha fatto volare tutto negli spogliatoi. Tanti mi hanno chiesto di lui, del suo metodo e io ogni volta sottolineo la sua forza nell'amalgamare il gruppo".
CHANCE CHAMPIONS - "Per me la Lazio può ancora lottare per la zona Champions. Deve fare un percorso difficile perché servono solo le vittorie, ma le carte in regola ci sono".
GIOVANI ESORDIENTI - "L'unico rimpianto che ho è il fatto di non aver esordito in prima squadra, ora sarebbe stato più semplice. E' sempre bello vedere i giovani esordire, in Italia ce ne sono molti e anche forti, andrebbero valorizzati molto di più"