Roma, Delvecchio: "Nesta mi soffriva. Sentivo il derby, i gol alla Lazio..."

03.04.2024 16:15 di  Andrea Castellano  Twitter:    vedi letture
Roma, Delvecchio: "Nesta mi soffriva. Sentivo il derby, i gol alla Lazio..."
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© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

L'ex attaccante Marco Delvecchio, testimonial dell'ultima maglia della Roma speciale in occasione del prossimo derby, ha rilasciato una lunga intervista all'AS Roma Podcast. Queste le sue parole, tra retroscena, aneddoti e ricordi contro la Lazio e non solo: "Derby? Non c’è paragone. Il derby di Milano lo senti quando arrivi allo stadio la domenica, ma il derby di Roma lo inizi già a vivere un mese prima del derby. Un’altra storia, altre tifoserie, altri sfottò, altri colori: è un derby sentito 10 volte di più rispetto a quello di Milano. Nove gol contro la Lazio? Bisogna avere anche un po’ di fortuna e io avevo la fortuna e la bravura nel segnare sempre nel derby. La sentivo come partita, era importante e tutti ci tenevano. Riuscivo a dare il meglio di me. Il primo che ho fatto nel derby ho detto ok, ho fatto gol al derby. Poi c’è stata una doppietta e un’altra doppietta. Da lì ho capito che il derby era cosa mia, gli altri gol sono venuti di conseguenza”.

“Il derby che ricordo con più emozione è il primo (98-99). Abbiamo vinto dopo diversi derby persi. Quello prima avevamo pareggiato da 3-3 da 3-1 per loro ed era praticamente un altro derby perso. Il primo derby 90’-99’ è stato il crocevia che ci ha fatto vincere tanti derby dopo. In queste partite non c’è bisogno di stimoli, ti caricano a prescindere. Io non vedevo l’ora che arrivasse il derby e mi dicevo 'pensa se faccio gol un’altra volta'. Volevo prendermi la scena e non vedevo l’ora. Quando c’è il derby di solito fanno vedere i derby passati e quindi li vedo. Però non sono uno a cui piace vedere i gol, mi fa piacere però non ci vado spesso. Ogni tanto esce qualche filmato dei miei gol e li vedo sempre”.

"Nesta era senza dubbio il laziale che mi soffriva di più, ma io soffrivo tantissimo Gottardi. Come caratteristiche era diverso da me. Nesta aveva un passo lungo ed era alto come me e mi trovavo a mio agio. Gottardi era velocissimo, quando me lo mettevano addosso avevo difficoltà. Io in progressione andavo più forte di lui, ma nei primi passi era molto reattivo".

"Il derby? Se rimani freddo rimani a giocarlo meglio. Bisogna avere quell'approccio positivo ma non troppo intenso. Lo affrontano in modo 'come va va', non me ne facevo una ragione di vita. Non ci pensavo troppo, sennò poi se ci pensi troppo ti levi tante energie. Cercavo ad avvicinarmi come se fosse una partita qualsiasi, però poi quando ero in campo cercavo di dare il massimo come sempre. Il segreto è cercare di viverlo un po' spensierati per dare il meglio, De Rossi è un ragazzo nato a Roma e cresciuto qui, lo viveva con tanta attenzione come anche Totti. Ci pensavano anche troppo e magari non riuscivano ad esprimersi nel migliore dei modi. Daniele è cresciuto tantissimo, è maturato e saprà come affrontare il derby nel migliore dei modi e sono sicuro che lo farà benissimo".