Lazio, coraggio e follia ti portano fortuna. E le reazioni ai cartellini...
RASSEGNA STAMPA - Il coraggio, o forse l’incoscienza, trasforma una trasferta qualunque in un’impresa destinata a entrare nella storia. Dopo la seconda espulsione, i giocatori della Lazio si sono guardati negli occhi con una luce diversa. Come scrive La Repubblica, qualcuno si è avvicinato subito a Provedel: "Ivan, tu pensa a parare. A vincerla ci pensiamo noi". In nove contro undici, la squadra di Sarri ha rifiutato l’idea di difendere soltanto il pareggio.
Cataldi, Pellegrini, Marusic, Romagnoli: tutti hanno avuto la sensazione che, nonostante la doppia inferiorità numerica, potesse succedere qualcosa di incredibile. E così hanno continuato ad attaccare, tra lo stupore generale. E infatti dopo tre minuti dopo il rosso a Basic è arrivato il capolavoro di Noslin, capace di far esplodere i quattromila del Tardini e i tifosi biancocelesti davanti alla tv. A fine gara l’olandese voleva persino il megafono del capo–tifoso, fermato a fatica dai compagni.
Una rivincita pesante per un giocatore travolto dalle critiche per non aver ancora reso quanto i 16 milioni investiti nell’estate 2024. Sarri lo definisce "di difficile collocazione", ma intanto Noslin ha già portato quattro punti decisivi: il rigore conquistato all’ultimo secondo contro il Torino e il gol di Parma, oltre alla rete contro il Lecce. Ora spera in una chance dal primo minuto sabato contro la Cremonese: senza Zaccagni, potrebbe essere schierato a sinistra, con Vecino al posto di Basic.
Quanto ai due cartellini rossi, duramente contestati dal tecnico e dall’ambiente, nello spogliatoio cresce una rassegnazione amara verso certe decisioni arbitrali. Le proteste restano contenute, la Lazio preferisce concentrare le energie sul campo, anche se il senso di ingiustizia continua a pesare.
